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lunedì, 17 Giugno 2024

Salario minimo, Di Maio sfida i sindacati con cui dovrebbe collaborare per il bene del Paese…

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Si accendono i toni del dibattito sul salario minimo e in attesa che la discussione sulle proposte di legge (perché sia il Movimento Cinque stelle che il Partito Democratico hanno presentato la loro) arrivi in aula il vicepremier e ministro dello Sviluppo e Lavoro Luigi Di Maio non usa mezzi termini nei confronti dei sindacati. E alle sigle che hanno espresso dubbi sulla proposta di legge il leader Cinque Stelle da un aut aut: «Dicano da che parte stanno: se con i lavoratori o con il Pd».
Parole che non sono passate inosservate al senatore del Partito Democratico Mauro Laus firmatario della prima proposta di legge dei Dem.
«L’attacco ai sindacati da parte di Di Maio dimostra quanto sia irresponsabile e incapace di assolvere al ruolo che ricopre – ha commentato Laus – Qualcuno gli spieghi che un ministro viene pagato per risolvere I problemi e non per crearli, per unire il Paese e non per dividerlo. Questa è la vera scommessa. Anziché insultare con aria di sfida i sindacati, dimostri rispetto e li aiuti a esercitare il loro ruolo».
Il senatore ha poi rivolto un invito a Di Maio: «Venga in commissione lavoro in Senato a lavorare con responsabilità al disegno di legge sul salario minimo. Il giochino collaudato del ministro di buttare sempre tutto in caciara non funziona più. Creare confusione è la scorciatoia di chi non sa decidere e prendere posizioni che poi è in grado di mantenere».

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