Oscar Farinetti il proprietario Eataly, intervistato dal “Fatto Quotidiano”, ha paventato una soluzione che secondo lui potrebbe risolvere il problema di come finanziare la ricostruzione; si dovrebbe tornare al prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani, un incubo per milioni di risparmiatori, che hanno sperimentato tale provvedimento limite, nel lontano 1992 con il governo Amato.
Ecco l’imprenditore Cunese: “il problema è il nome. Sentiamo patrimoniale e mettiamo mano alla pistola. Allora chiediamo a qualche creativo di cambiar nome e proseguiamo sulla strada più naturale e conveniente per noi”. E ancora, “noi abbiamo in banca, parlo di noi italiani, 4.117 miliardi di euro. Siamo risparmiatori fortissimi, tra i migliori al mondo. Abbiamo nelle nostre mani il 5,4% della ricchezza mondiale. Se contribuissimo alla ricostruzione versando il 2% di questa bella montagna di quattrini, manderemmo nelle casse dello Stato – una tantum – 82 miliardi di euro. Una cifra rispettabile con la quale possiamo sfangarla e ripartire. Chi ha 500 mila euro in banca mette 10 mila euro. Chi ne ha 5 mila mette cento euro. un po’ come fece Giuliano Amato nel 1992, troviamo i modi migliori, il nome più suadente per dire patrimoniale, ma dev’esserci una norma che ci obblighi”.
Continua Farinetti: “Gli italiani sanno essere generosi. Sanno fare la loro parte. Comunque sono certo che quando questa storia finirà ci sarà un grande rimbalzo nell’economia, come nel Dopoguerra. L’unica preoccupazione è quando questo cavolo di vaccino sarà pronto”. Secondo Farinetti bisognerebbe attingere dal risparmio degli Italiani, che sicuramente storcerebbero parecchio il naso difronte ad una soluzione forzosa nei loro confronti.