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lunedì, 13 Maggio 2024

Raccolta firme per il salario minimo. Frediani: “10 euro l’ora ai lavoratori. Servono 50mila firme in sei mesi”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che introduca il salario minimo a 10 euro l’ora. A lanciarla è la consigliera regionale di Unione Popolare Francesca Frediani che ha presentato l’iniziativa a Palazzo Lascaris, con il coordinatore di Unione Popolare Paolo Ferrero, e l’avvocato Adriano Scanga.
“Vogliamo che il salario minimo diventi legge – ha spiegato la consigliera Up – per ristabilire una retribuzione dignitosa e proporzionata alla quantità del lavoro di ciascun lavoratore e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e soddisfacente. In Piemonte sarà possibile firmare ai banchetti sparsi su tutto il territorio.
Servono 50mila firme da presentare entro sei mesi perché la proposta possa essere discussa in Parlamento”.
“In Italia un giovane su quattro – ha sottolineato – è a rischio povertà e l’Italia è incredibilmente l’unico Paese Ocse in cui dal 1990 i salari sono diminuiti. Di recente l’Ue ha emanato una direttiva sul salario minimo, che però si limita a dire che i Paesi devono provvedere a definire un minimo o attraverso la legge o portando la contrattazione collettiva ad almeno l’80% di copertura. Questo perché si ritiene che lo strumento della contrattazione tuteli i salari, ma in Italia non è così. Ci sono contratti firmati dalle sigle più rappresentative, come quello dei servizi fiduciari, che sono stati riconosciuti incostituzionali in tribunale, perché prevedevano una paga oraria a meno di 5 euro l’ora”.
“In un Paese in cui la classe politica tutela le classi più abbienti – ha aggiunto – la dignità del lavoro si smarrisce sempre di più e l’introduzione del salario minimo rappresenta una rivoluzione che nessun governo ha il coraggio di attuare”.

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