L’Italia è il paese dei comuni, dei borghi, dei piccoli centri abitati di altissimo interesse storico e artistico. Molti di questi luoghi sono, però, soggetti, ad abbandono degli abitanti, vuoi per calamità naturali, vuoi per mancanza del lavoro, trasformandoli così in città fantasma.
Pare, da una ricerca, che vi siano più di 1.000 comuni abbandonati sul nostro territorio.
Poi, in maniera del tutto controcorrente, c’è chi abbandona il proprio comune diventando fantasma: qui si parla di chi dovrebbe amministrare e rappresentare una comunità. Bardonecchia da novembre sarà senza servizio di Polizia Locale. L’attuale responsabile del servizio godrà del trattamento pensionistico (per altro assunta poco più di due anni fa) e i restanti operatori sono già stati tutti autorizzati a lasciare l’ente.
Sorgono inevitabilmente perplessità, dubbi e domande. È una scelta politica l’aver azzerato un servizio di polizia locale in un momento storico di particolare difficoltà flagellato dalla pandemia? Sono stati miopi nel non intuire la diaspora del personale della polizia locale? Perché nessuno è stato in grado di prevedere e prevenire lo scenario di un ufficio fantasma?
L’ultimo operatore assunto, ancora in fase di formazione, sembra essere pronto a “migrare “ verso nuovi lidi avendo vinto un nuovo concorso in altro comune, ovvero: polizia locale di Bardonecchia azzerata.
Quindi le belle divise e le mantelle, appena acquistate, per la festa patronale, rimarranno a prendere polvere.
Chissà forse a questa amministrazione non interessa investire in sicurezza e prevenzione, o interessa piuttosto dare una imbellettatura di facciata.
Ad oggi manca un progetto di viabilità, di trasporto per i ragazzi delle scuole ai quali non verranno più rimborsati gli abbonamenti per il biennio della scuola superiore, mentre la circolare urbana con a bordo gli studenti non transiterà più
in via Medail, nonostante sia deserta, causando un notevole disagio alle famiglie.
Vedere “i fantasmi” aggirarsi in un paese che non vuole diventare un deserto è deprimente: lavori in Via Einaudi senza una delimitazione a protezione dei pedoni con segnaletica orizzontale dipinta a mano con colori verde fluo; posto auto disabili segnato a terra con palina indicante carico scarico, strade per le quali si chiede sicurezza e una viabilità controllata lasciate al loro destino, azzerando oltretutto anche il servizio di vigilanza della polizia locale, cassonetti della spazzatura inutilizzabili e danneggiati, paline della zona pedonale coperte con sacchi neri dell’immondizia e un giro di scotch americano.
Di fantasma in fantasma va ricordato che durante le vacanze di Natale piscina e palazzetto dello sport saranno chiusi…
Cosa dobbiamo sopportare ancora?
Era questo il famoso borgo alpino?
Forse questa è la decrescita infelice?
Ma cosa importa qualche magheggio, qualche scaltro giocoliere, nell’imminente stagione invernale, saprà stupire ancora i presenti…
Cristiano Paisio e Roberto Borgis