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sabato, 27 Luglio 2024

Furia (PD): “Il successo in Spagna del Partito Socialista è un dato di speranza”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il voto spagnolo di domenica ci consegna un primo dato incontrovertibile: il successo elettorale del Partito socialista. Si tratta di un dato di speranza, indipendentemente da ogni valutazione sulla governabilità della Spagna. Ciò che conta innanzitutto rilevare è che in Europa la sinistra non solo non è morta, ma può essere competitiva.

In Slovacchia, la vittoria della democratica Zuzana Caputova alle elezioni presidenziali rompe il cosiddetto “fronte di Visegrad”, tanto amico di Salvini, ma responsabile di tutti gli atteggiamenti più rigidi e meno collaborativi in Europa anche a danno dell’Italia (per esempio, essendosi i paesi di Visegrad contrapposti alla redistribuzione equa dei richiedenti asilo).

In Portogallo, la pesante crisi economica è stata affrontata dal governo rosso di António Costa attraverso misure di redistribuzione della ricchezza completamente inverse rispetto alle politiche fiscali previste da Salvini, migliorando indici di produttività, livello salariale e benessere diffuso.

Questi risultati ci dicono che si può uscire dalla crisi, dalla sfiducia, dall’isolamento, senza cedere alle tentazioni sovraniste incarnate dalla Lega. Occorre però che i democratici, i socialisti, i riformisti del nostro Paese facciano ciò per cui sono nati: combattere le ingiustizie, stare dalla parte dei bisogni, fornire risposte ragionevoli – ma radicali, alle nuove domande di protezione sociale e di protagonismo civico. A proposito di questo, non sottovalutiamo il fatto che Salvini abbia avuto una piazza vuota a Torino, ma una piazza piena a Biella. Nel mondo in cui viviamo, le piccole province e i territori di montagna sono più distanti dai centri in cui si aggregano i capitali, esperienze culturali e opportunità, rischiando di essere marginalizzate. Sta anche al PD invertire una tendenza che vede la Lega trionfare in tutto il cosiddetto Piemonte 2. Non basta ricordare che la Lega è inaffidabile e capace solo a intercettare i malumori ma non a risolvere i problemi, dobbiamo essere noi a mettere in campo una vera politica di connessione, cooperazione tra territori, e attrazione di risorse e di investimenti per evitare la marginalizzazione dei territori extra-urbani.

 

Scritto da Paolo Furia, Segretario Regionale PD Piemonte

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