Nella situazione di incertezza attuale, dove ogni giorno veniamo bombardati da possibili alleanze governative, filo governative, regionali piemontesi, con reciproche accuse di tradimenti e di congiure, abbiamo la certezza che i nomi dei papabili presidenti candidati alla guida della Regione Piemonte del centrodestra sono tre: Claudia Porchietto, Alberto Cirio e Riccardo Molinari.
Mentre per gli ultimi due nulla si può dire, se non che sono presenti, attivi e propositivi sia sul territorio piemontese, sia a Bruxelles che in Parlamento e che difficilmente commentano o attaccano il governo M5s-Lega (lapalissiano per Molinari) o che intraprendono difficili scalate alle reciproche tesi collaborative, notiamo, invece, un accanimento da parte della Porchietto nei confronti dell’azione dell’attuale esecutivo.
Tattica, visibilità, inesperienza, presunzione: non lo sappiamo. Ma in ogni intervento che fa alla Camera dei Deputati (e non solo) non risparmia pesanti critiche e affonda colpi taglienti. Sicuramente sarà una ricerca del primariato, ma nelle segrete stanze la sua tattica sta creando diffidenza.
Vedremo prossimamente.