Ricordate “La Torino di domani, l’urbanistica a Cinque stelle”, secondo Chiara Appendino? Prometteva la futura sindaca: “Per noi la partecipazione dei cittadini sulle scelte importanti […deve valorizzare] le periferie… e tradursi anzitutto in una revisione del piano regolatore”.
Le periferie, appunto. Ma, evidentemente la sindaca, assillata da più problemi, tutti importanti e che richiedono un estremo presenzialismo, deve aver cominciato a fare confusione sulla nozione di periferie e sulla loro collocazione. Prendiamo il parco di via Farinelli.
Luogo ameno, ritrovo di bambini e pensionati, oasi di verde del quartiere Mirafiori Sud, si è trasformato nei mesi di “rivoluzione” pentastellata in una sorta di jungla amazzonica. L’erba è alta, altissima, al punto che con un po’ di ironia gli abitanti della zona, suggeriscono di attraversare il parco armati di machete, quasi a sopperire l’ormai cronica mancanza di manutenzione. A proposito di partecipazione dei cittadini…
I più divertiti, probabilmente, sono i bambini, che approfittando della vegetazione hanno riscoperto il piacere di giocare agli indiani e cow-boy. Qualche adulto, non neutro, lo comprendiam e, con la memoria ad un parco degno di questo nome, avrebbe poi suggerito ai bambini di chiedere anche all’Appendino di partecipare ai giochi. Sapete in quale parte? Quella del generale Custer…