L’Italia può vantare una tradizione equestre antica e vivace, evidenziata dalla presenza di numerosi ippodromi storici sparsi sul territorio nazionale. All’interno del vasto universo dell’equitazione, l’ippica si distingue come una delle discipline più seguite e praticate. La corsa al galoppo è particolarmente amata dal pubblico italiano. Questo tipo di competizione vede cavalli di razza purosangue, in gran parte di origine inglese, impegnati in corse su distanze significative. Essi sono guidati da cavalieri o fantini che si siedono su una sella. In netto contrasto, troviamo le corse al trotto. In questa disciplina, il cavallo è noto come “trottatore” e viene guidato da un “driver”. A differenza del fantino, il driver non si siede direttamente sul cavallo, ma su un piccolo calesse a due ruote chiamato “sulky”.
Dinamiche di Mercato e Interesse Crescente nell’Equitazione
Sebbene l’ippica sia uno degli sport più popolari a livello globale, le scommesse online ad essa dedicate non sono sempre facilmente reperibili sulle principali piattaforme di scommesse. Quando sono disponibili, di solito compaiono come una categoria a sé stante, separata dagli altri sport. Nonostante questo, le statistiche relative alle scommesse sull’ippica in Italia mostrano dati non particolarmente ottimistici. Nel mese di giugno 2023, per esempio, le scommesse totali sull’ippica, comprese quelle effettuate sia in agenzia che online, hanno generato poco più di 5 milioni di euro. Questo evidenzia un trend in calo rispetto a periodi precedenti. Tuttavia, è fondamentale notare che c’è un lato positivo: l’interesse per l’ippica e l’equitazione in generale è in crescita nel paese. Questo è sottolineato dal numero crescente di membri della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), che ha registrato oltre 170.000 tesserati. Questa cifra rappresenta un impressionante aumento del 53% rispetto al 2020, testimoniando l’interesse sempre più diffuso per questo sport affascinante e complesso.
I Santuari dell’Ippica Italiana: Da Roma a Napoli
L’Italia, con la sua storica affinità per l’ippica, è la patria di alcuni degli ippodromi più prestigiosi del mondo. L’ippodromo delle Capannelle a Roma, ad esempio, è un autentico tempio di questo sport, inaugurato nel 1881 e rimasto quasi ininterrottamente attivo da allora. Ancora più a nord, l’ippodromo di San Siro a Milano non è solo un luogo di competizione, ma è anche un monumento di interesse nazionale: un riconoscimento unico che attesta l’importanza storica e culturale del luogo. Allo stesso modo, l’ippodromo di Napoli Agnano ha acquisito fama internazionale per aver ospitato Varenne, un cavallo che detiene un record di tempo in una corsa dal 2002. Non da meno sono i cavalli che hanno raggiunto uno status quasi mitologico nel mondo dell’ippica. Pensiamo a Eclipse, che ha vinto tutte e 18 le corse a cui ha partecipato, o a Seabiscuit, il cui percorso dallo status di underdog al trionfo in tutte le principali corse statunitensi è stato immortalato in ben due film.
Le Antiche Radici e la Specializzazione Moderna dell’Ippica in Italia
L’eredità e l’importanza dell’ippica in Italia sono tanto profonde quanto variegate, unendo un glorioso passato storico con una specializzazione moderna. Per tracciare le radici di questa passione nazionale, è indispensabile risalire all’epoca delle antiche civiltà mediterranee, in particolare a quella dell’antica Grecia, di Roma e di Bisanzio. In questi contesti storici, la competizione ippica era molto più che un semplice sport; era una manifestazione di destrezza, di coraggio e, in alcuni casi, un rituale sacro legato a cerimonie religiose o festività.
A Roma, ad esempio, il Circo Massimo non era solo un luogo per le corse di cavalli; era una struttura simbolo di potere e grandiosità imperiale. Immerso nel cuore di quella che è oggi nota come la “città eterna”, il Circo Massimo poteva accogliere fino a 150.000 spettatori e fungeva da epicentro delle celebrazioni pubbliche. Le corse di bighe e quadrighe, fatte di velocità, tattica e abilità, rappresentavano uno degli sport più seguiti, una vera e propria mania collettiva che animava la vita sociale dell’epoca.
Dopo la caduta dell’Impero Romano e un periodo di relativo oblio, l’ippica in Italia riacquistò popolarità durante il Medioevo. Il Palio di Siena è un esempio eccellente di questa rinascita. Questa competizione storica, le cui radici risalgono al 1239, è tanto parte della cultura italiana quanto la pizza o l’opera. Formalizzato nel 1633, il Palio di Siena non è solo una corsa di cavalli; è un evento che coinvolge l’intera comunità, con ogni contrada (quartiere) che gareggia per il prestigio e l’onore.
L’evoluzione dell’ippica da una forma di intrattenimento e competizione medievale a uno sport regolamentato avviene tra il XVII e XVIII secolo, principalmente a Newmarket, in Inghilterra. È qui che vengono formalizzate le regole per le varie tipologie di corse, come il galoppo, il trotto e le corse ad ostacoli. Inoltre, in questo contesto nasce la razza del purosangue inglese, che diventa il punto di riferimento per le competizioni ippiche a livello globale. Questo tipo di cavallo, selezionato rigorosamente per le sue qualità atletiche, ha imposto nuovi standard, elevando la qualità e il calibro delle corse