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sabato, 27 Luglio 2024

Comunque vada, potremo diventare leggende del domani

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Scritto da Sara Collicelli

Vorrei chiudere il mese di marzo seguendo lo stesso filo narrativo. Abbiamo iniziato con Arrow, proseguito con SuperGirl (soprattutto per correggere una svista) e chiudiamo con Legends of Tomorrow.

Restiamo ancora un pochino immersi nell’Arrowverse e proviamo a scoprire se, anche questo gruppo di supereroi, ci può regalare qualche considerazione un pochino più profonda.

L’Arrowverse, abbiamo visto, è composto da Arrow, The Flash, SuperGirl e Legends of Tomorrow.

Si potrebbe parlare di altro, mi rendo conto. Mi rendo conto che parlare di LoT sembra un pochino tirato per i capelli. Ma provo a spiegarvi perché ho scelto questa serie per questo appuntamento.

Prima di tutto, siamo nel mondo DC Comics. Sono dei supereroi e avete capito : per me i supereroi si guardano tutti, a prescindere.

Secondo, perché c’è un bellissimo pezzo di Doctor Who in questa serie. Sì, perché il capitano Rip Hunter, che andrà a costituire il gruppo delle Leggende è Arthur Darvill. A molti questo nome non dirà nulla. Ma è quello che da il volto a uno dei personaggi più dolci di Doctor Who.

La cosa meravigliosa è che ci sono spesso richiami alla serie britannica, ad esempio nel nome dell’organizzazione cui fa parte Rip Hunter: Time Masters, i Signori del Tempo.

Ma al netto di queste considerazioni che mi rendo conto entusiasmano solo me, desidero raccontarvi qualcosa in più su Legends of Tomorrow perché mi ha insegnato molto, non solo sugli unicorni come vi dicevo all’inizio di Arrow. Mi ha insegnato molto dal suo stesso titolo “Leggende di Domani” e da quello che dice sempre Rip Hunter all’inizio delle puntate della prima stagione : in futuro i miei amici potranno non essere eroi, ma, se avranno successo, saranno ricordati come Leggende.

Una frase, diciassette parole, che racchiude un po’ quello che è il senso ultimo delle cose, della vita stessa, forse. Del modo di affrontarle.

Innanzitutto : chi sono le Leggende? Sono un gruppo di personaggi eroici (o meno) che abbiamo già incontrato nel mondo Arrowverse. Sono personaggi che hanno avuto un ruolo marginale e che hanno lasciato, per necessità di copione, il loro show principale. Ma non sono spariti, sono tornati a vivere in questo nuovo show. Navigando del tempo e nello spazio viaggiano salvando il mondo. Non è forse questa la lezione più bella che si possa imparare nella vita?

Mi spiego meglio.

Capita a tutti di sentirsi coprotagonisti di un racconto o addirittura delle comparse in un film più grande. Capita di sentire che il nostro copione è già finito, le battute sono state dette tutte. Che è giunto il tempo di uscire di scena. Può capitare di sentirsi sempre ai margini della scena, mai al centro. E allora? Che si fa, quindi?

Si accetta il ruolo di eterna comparsa, di eterno cammeo… o si sceglie una strada diversa?

Certo, dipende dai contesti. Dipende da un sacco di cose. Ma di una cosa sono certa : quella frase di Rip Hunter è dannatamente vera. Se ti impegni e ti sai ricollocare puoi diventare una leggenda.

Legends of Tomorrow nasce come spin off, come opera derivata da Arrow. Ed è bellina. Certo, non è una serie tv epica. Neanche troppo straordinaria. Ma è bellina. Ha il suo perché, ha i suoi insegnamenti. E uno di quelli che, secondo me, possiamo trarre è che se non ci rassegniamo all’idea di essere perennemente delle comparse possiamo fare qualcosa.

Possiamo diventare protagonisti di una storia che sia tutta nostra. Certo, non possiamo pensare a priori di collocarci in un tempo e in uno spazio definito e preciso. Certo, saremo protagonisti di uno spin off neanche troppo eccellente. Ma non tutti possiamo essere autori di opere d’arte. Ma possiamo e anzi dobbiamo essere autori della nostra storia. autori e protagonisti.

Come le leggende anche noi veniamo da altre storie, abbiamo fatto parte della vita di qualcuno. E sempre come loro potremo incasinare il tempo. Potremo incasinare noi.

Ma, come dice Rip Hunter, possiamo diventare qualcosa di eterno. Di ricordabile. Di ricordato. Qualcosa che valga la pena ricordare.

Uscire dalle storie di cui siamo semplici spettatori o comparse è difficile, nessuno lo nega. Ma voglio negare l’impossibilità di farlo.

Poche cose sono difficili come chiudere alcuni canali e aprirne di altri. Perché nelle nuove storie portiamo le ferite di quelle passate e solo con il tempo potremo renderle i nostri punti di forza. Anche dalle cose più brutte, dai dolori più profondi possono nascere cose belle. Forse non bellissime, ma comunque belle.

La cosa che trovo più bella di Legends of Tomorrow è l’idea di centralità corale che viene data a tutti i personaggi, anche a John Constantine che trova ospitalità e nuova vita qui dopo che la sua storia era stata cancellata.

Il segreto, credo, per una nuova vita, per una nuova storia, è chiedersi: “continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai ?” E rispondere NO.

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