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sabato, 27 Luglio 2024

Un comico vegano? Esiste e si chiama Manuel Negro. Ed è torinese.

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Può sembrare strano forse, ma abbiamo incontrato un “comico vegano”: il suo nome di battesimo è Manuel Negro, comico professionista, ma anche presentatore, showman e tanto altro.

Manuel ha unito la sua scelta di vita “vegana” alla sua professione e, tra i tanti personaggi che ha inventato, questo è quello più reale perché Manuel è davvero vegano.

Ovviamente sempre più famoso negli ambienti veg, si sta rivelando un fenomeno anche nel web in cui le sua pagine e i suoi video sono molto visualizzati, pieni zeppi di nozioni alimentari serie alternate a battute e luoghi comuni sui veg.

Nonostante la giovane età, ha preso parte a diversi programmi radio-televisivi: RidiamociSu (attualmente in onda su GRPTelevisione), RiditorinoTV, Sogno Comico, Notte Cabaret, RidiRadio, RidiRadioShow. Ha partecipato inoltre alle trasmissioni Il Boss Dei Comici su La7 e La Sai L’ultima su Canale5. Forse l’esperienza più conosciuta da citare è come autore alla trasmissione Striscia La Notizia dove «si innamora dell’essere più formoso che avesse mai visto: il Gabibbo».

Manuel si esibisce nei teatri, nei club e nelle piazze, con i suoi diversi spettacoli, tra cui “Vegani Se Li Conosci Non Li Eviti”: uno show che racconta il mondo dei vegani con un sorriso. «Perché i vegani amano la vita e con un sorriso si vive molto meglio», ci racconta Manuel prima di iniziare l’intervista che, come vedrete, non è stata assolutamente facile da portare a termine…

Ciao Manuel, raccontaci un po’ di te… come hai iniziato la carriera di comico?

All’inizio volevo fare il modello, ma al provino mi dissero che ero troppo basso. «Ci dispiace, ti mancano almeno dieci centimetri». Allora ho provato a fare il pornodivo, ma anche lì: «Ci dispiace, ti mancano almeno dieci centimetri». Essenzialmente la mia carriera è questo: una continua rincorsa per colmare quei dieci centimetri che mi separano dalla felicità. 

Ho realmente iniziato come Dj in club, locali, feste e in un gruppo Rap con cui ho rischiato l’arresto per manifesta inadeguatezza. Poi divento latitante fuggendo per strutture turistiche Going e Club Vacanze, dove affino la mia figura di scemo del villaggio, diventando capo animazione e poi capo villaggio. Ritorno con la grande passione per lo spettacolo, quindi mi presento alla scuola di recitazione torinese Teatro delle Dieci diretto dal regista Massimo Scaglione a cui dichiaro: «Voglio diventare un grande attore», «Ci spiace, non facciamo miracoli».

Finalmente approdo al cabaret, dove fondo la comicità con le mie precedenti esperienze di intrattenitore. Il risultato è scarso, infatti la prima volta che ho sentito il pubblico ridere, ho esclamato: «Ma cos’è sto rumore?»

Già dalla prima domanda prevedo una intervista complicata. Ma ci proviamo… Ci sono comici a cui ti sei ispirato?

All’inizio mi ispiravo agli artisti più classici, perché ho sempre amato la risata libera sugli argomenti più disparati e disimpegnati.    

Da quando sono “il comico vegano” le cose sono cambiate e ho iniziato ad ispirarmi anche ai comici più satirici o che comunque usano la comicità come un mezzo per comunicare dei contenuti, così come cerco di fare con il mio lavoro di comico vegano. La mia scelta vegana arriva dalla presa di coscienza e dalla conoscenza di come stanno realmente le cose. Attraverso la comicità e l’ironia cerco di dire al pubblico quello che ho scoperto e anche che i vegani esistono. 

Penso sia necessario perché oggi se chiedi in giro: “Sapete chi sono i vegani? Si, i nemici di Goldrake.”  

Quindi come ci insegnano i veri grandi come Chaplin: attraverso la risata si possono comunicare contenuti molto potenti. E i nemici di Goldrake sono potentissimi.

Ad un certo punto della carriera quindi nasce l’unico comico “vegano” d’Italia… Sei vegano davvero? 

Questa è una domanda classica che mi fanno spesso. Quando dico sono il comico vegano, all’inizio dello spettacolo mi chiedono: «Ma sei veramente vegano?» Alla fine: «Ma sei veramente un comico?»

Io sono realmente vegano, altrimenti non potrei comunicare efficacemente certi contenuti etici. Se non ci credi o lo fai con superficialità, le cose non funzionano e il pubblico lo avverte.

Quindi sono realmente vegano, anche se mi chiamano in ogni modo tranne che vegano: vecano, megano, addirittura un mio amico tamarro mi ha detto: «Mi… Pure tu sei come me: vergano».

Comunque essere vegani è fondamentale per fare quello che faccio io, anche perché se non lo fossi realmente, la “setta” dei vegani mi avrebbe già rapito e sacrificato al Dio Vegan. A proposito e per sicurezza, facciamoci il segno della croce: nel nome del Kamut, del miglio e dello spirito farro. Aven.

Perché hai deciso di coniugare la tua scelta etica al tuo lavoro di comico?

All’inizio nei miei spettacoli raccontavo qualche avventura che mi succedeva da quando ero diventato vegano. A forza di farlo, mi sono reso conto che le cose da dire erano davvero molte, quindi ho aumentato la quantità di storie. 

Successivamente ho scoperto che stavo facendo qualcosa che mi dava una grande soddisfazione, ovvero veicolare l’etica vegana con un sorriso.

Quindi ho deciso di creare uno spettacolo totalmente incentrato sull’argomento e sono stato ripudiato dalla mia famiglia meridionale e sono diventato uno showman che vaga di città in città snocciolando monologhi, battute irriverenti, personaggi, canzoni e promuovendo l’etica vegana attraverso la comicità, l’ironia e la satira.

Nei club, nei teatri, nelle piazze e ovunque sia possibile esibirsi, potreste imbattervi in un mio show dove recito, canto, strappo i biglietti, sistemo le sedie e servo ai tavoli. La cosa incredibile è che oggi recito ma non sono un attore, canto ma non sono un cantante e soprattutto scrivo ma non so leggere.

Ormai i carnivori mi danno la caccia perché sono lo showman che il mondo non merita ma quello di cui ha bisogno adesso. Il pubblico ride di me perché posso sopportarlo. Perché io non sono un comico, sono un guardiano silenzioso che vigila sugli animali. Un vegano oscuro.

Si vede molto che ho copiato il finale del film “Il Cavaliere Oscuro?”. Speriamo di no.

Chi fa spettacolo spesso cerca di raccontare personaggi inventati, tu invece racconti di cose tue… non tralasciando la serietà che non sempre si adatta bene la comicità. Sei soddisfatto di ciò che hai fatto finora?

Sono soddisfatto del mio lavoro, anche se sono continuamente alla ricerca del miglioramento.  

Raccontare la propria vita è un classico per chi fa il comico monologhista, infatti ho iniziato così e ho continuato perché è la cosa che mi viene più naturale.  

La “serietà” è propria del mio stile, anche perché più sono serio quando recito e più le battute funzionano. Anche se io le dico, ma non le ho ancora capite.  

In futuro preferiresti “sfondare” nel teatro o sul grande schermo?

Da piccolo mia madre mi faceva sfondare di cibo, da neopatentato ho sfondato diverse automobili, in futuro spero di non sfondare nulla, ma di avere almeno un po’ di successo e popolarità. 

Io lavoro come comico, come autore (ho scritto un libro: vegani se li conosci non li eviti editore Sonda), come conduttore, insomma sono polivalente. Diciamo che ogni comico aspira a riempire i teatri, i cinema, i palazzetti, quindi i passaggi classici dovrebbero essere: teatro, televisione e cinema. Televisione ne guardo molta, a teatro e al cinema vado spesso, quindi per ora come fruitore sono bravissimo. 

Beh, diciamolo comunque, i tuoi spettacoli sono adatti anche agli onnivori. Quali sono le prossime date?

Le persone non vegane quando racconto le avventure tragicomiche da vegano ridono molto. Penso che si divertano perché io non accuso nessuno, ma racconto semplicemente in maniera simpatica quello che mi capita da vegano in un mondo di onnivori. Credo che l’autoironia sia un modo efficace per farsi accettare: “Avete presente quel rompiscatole che alle cene tra amici non gli va bene mai niente di quello che si prepara? Ecco, sono io.” 

Tra una battuta e l’altra, cerco anche di comunicare cosa vuol dire essere vegani e perché lo si diventa: per amore degli animali, per amore del pianeta e per amore degli umani. E a proposito d’amore si sa: i vegani a letto durano molto di più. Infatti io mi alzo a mezzogiorno.  

Comunque il 30 e 31 Marzo sono al Palavela per “VeggieWorld”, sabato 30 alle ore 17:00 e domenica 31 alle 15:00.

Un altro appuntamento imperdibile è lo show teatrale completo del comico vegano, sabato 13 Aprile a Moncalieri (Torino) presso il Centro Polivalente in via Santa Maria 27. Info e prenotazioni via Sms o WhatsApp al numero 335.173.66.63. Vi invito a cercare gli appuntamenti sulla mia pagina Facebook  “il comico vegano Manuel Negro”, quindi lasciate un mi piace se vi fa piacere.

Non posso intervistare un comico vegano senza la richiesta più banale: salutaci con quella che è, per te, la tua battuta più bella

Chiedere a un comico quale è la sua battuta più bella è come chiedere a un cantante la sua canzone preferita, quindi la risposta è complessa. In ogni caso voglio citarne alcune…

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