Oggi nonostante la nostra totale contrarietà Appendino e la sua maggioranza hanno voluto forzare e far arrivare in Consiglio Comunale la delibera che cambia lo Statuto di Iren, ma soprattutto ridisegna il peso dei diversi soci: Torino, Genova e l’Emilia.
Il combinato disposto della vendita delle azioni Iren fatta da Appendino a Novembre 2018, del corrispondente acquisto di azioni da parte di Genova e della modifica dei patti tra i soci consegna la Città di Torino alla sostanziale irrilevanza nel futuro assetto della società che verrà deciso a giugno prossimo.
Decideranno tutto i genovesi e, sulla base di quanto ha deciso Appendino, o Torino prende il pacchetto o ciccia.
Si tratta del destino di un asset fondamentale per il nostro territorio, si tratta di oltre 3 miliardi di euro di investimenti da qui al 2023 di cui oltre 1 su Torino, si tratta di centinaia di posti di lavoro. Si tratta di un pezzo gigantesco della nostra economia e dei servizi pubblici erogati ai cittadini torinesi.
Faremo di tutto in Consiglio Comunale per impedire che questo scempio si compia e che una storia ultracentenaria, che nasce con l’Azienda Elettrica Municipale, vada bruciata così, in pochi mesi, da questi “signori” al governo della città.
Scritto da Stefano Lo Russo, capogruppo Pd in consiglio comunale a Torino