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sabato, 27 Luglio 2024

Tutti ormai abbiamo sentito parlare di realtà virtuale almeno una volta nella vita

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Il termine viene introdotto già tra il 1930 e 1940 nel racconto “The Pygmalion’s Spectacles” scritto da Stanley G. Weinbaum in cui il protagonista entra in un mondo nuovo, fatto di personaggi di diverse realtà, semplicemente indossando degli occhiali.
La sua diffusione e realizzazione è avvenuta solo dopo molti anni in ambiti diversi e importanti, come l’ambito medico.

 La sua vera grande espansione ed evoluzione, però, avviene nel mondo dei giochi online, dai videogiochi alle slot machine, rendendo l’esperienza degli utenti molto più immersiva e reale.

L’ambiente virtuale viene generato da strumenti tecnologici con l’obiettivo di creare nuovi luoghi da esplorare e con l’idea di replicare la realtà, dal punto di vista sensoriale, fedelmente, per poter compiere al suo interno vere e proprie azioni. Per questo la sua entrata nel mondo dei videogiochi è stata semplice: ha massimizzato coinvolgimento e immersività degli utenti grazie al suo valore di intrattenimento.

Le applicazioni di questa tecnologia innovativa, ad oggi, sono tante e diverse e spaziano dal campo artistico, con visite a musei e concerti tramite VR, fino ad arrivare all’architettura. Anche se più in punta di piedi, questa tecnologia inizia a farsi spazio in molti ambiti e nella vita di ognuno.

Per poter fruire di questa tecnologia però è necessario avere gli strumenti adatti. Oltre ad essere in possesso di un visore, a seconda di quale si usa, è necessario scegliere il giusto notebook per poter godere di tutti le caratteristiche della realtà virtuale adeguatamente. In particolare, quando si sceglie, è bene fare attenzione alla dimensione della memoria RAM, alla scheda grafica, al disco rigido e alla CPU.

Ogni visore richiede al notebook cui verrà collegato alcune specifiche minime necessarie per essere utilizzato al massimo delle sue prestazioni. Inoltre, spesso, è consigliato superare i requisiti minimi richiesti dal visore per una performance sempre al massimo e in quanto la tecnologia VR e la parte software sono in costante aggiornamento ed evoluzione: è sempre meglio, quindi, non farsi cogliere impreparati.

Il punto di forza nell’associare un notebook ad un visore inside-out sta nel fatto che l’esperienza può essere portata con sé ogni volta che si vuole, cosa contrariamente impossibile quando è necessario portare VR associati a sensori delicati e non pensati per essere trasportati ovunque si vada.

Quella della realtà virtuale è una tecnologia in continua evoluzione e ora, associandola al giusto notebook, è pronta per entrare nelle case di tutti. 

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