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sabato, 27 Luglio 2024

Tav, ipotesi deposito di smarino a Susa oltre che a Salbertrand. Sindaci montani: “Preoccupati per ambiente e salute”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

La commissione trasporti del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Mauro Fava ha affrontato nella seduta di oggi la questione della collocazione del deposito per lo smistamento dello smarino proveniente dai lavori del cantiere Tav di Chiomonte. Originariamente infatti era previsto a Salbertrand, ma poiché l’area individuata non sarà libera prima del 2024 si sta ipotizzando di individuare un ulteriore sito all’autoporto di Susa. 
“Nel progetto originario la produzione dei conci in cemento e il deposito dello smarino, materiale roccioso estratto per la costruzione del tunnel di base, dovevano essere fatti a Salbertrand, ma l’area individuata non sarà libera prima del 2024. Si è quindi passati all’ipotesi del sito dell’autoporto di Susa” spiegano dal Consiglio Regionale. 

In commissione è stata ricevuta anche la delegazione della Comunità Montana presieduta da Pacifico Banchieri che non ha potuto non esprimere la propria preoccupazione per l’installazione di un cantiere così ampio con notevoli problemi di impatto sul territorio, sia dal punto di vista ambientale, che sanitario e della viabilità: “Ci preoccupa molto sotto gli aspetti sanitario, ambientale e viario, perché si parla di polveri di cantiere, che viaggeranno su camion per le nostre strade e sull’autostrada, per diversi anni” ha detto Pacifico Banchieri. 

Proprio di oggi è anche la notizia dell’inchiesta aperta dalla Procura di Torino sui terreni di Salbertrand in cui sarebbe stato riscontrata una presenza di sostanze inquinanti tra cui anche cromo esavalente nella falda acquifera. 
Erano presenti all’incontro anche i sindaci di Susa e Salbertrand, Pier Giuseppe Genovese (Susa) e Roberto Pourpour (Salbertrand), oltre a due tecnici dell’Unione, Luca Giunti e Alberto Poggio. 

“Abbiamo già chiesto da tempo la Verifica di Impatto Sanitario (VIS), oltre alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) – ha aggiunto Banchieri – ma purtroppo Regione e Ministero non ci hanno mai risposto. Continueremo a chiedere risposte e certezze su cosa accadrà sul nostro territorio nei prossimi anni. Inoltre scriveremo al Ministro dei Trasporti per avere l’occasione di un incontro in cui esprimere problematiche e preoccupazioni”.

Intanto il presidente della Commissione intergovernativa Italia-Francia, Paolo Foietta, ha fatto sapere che i primi treni merci della Torino-Lione partiranno già nel 2031 e quello sarà l’esercizio provvisorio dell’Alta Velocità. 

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