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sabato, 27 Luglio 2024

San Giovanni 2018, abbasso la superstizione

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Alcune opinioni, tra il serio e il faceto, sui festeggiamenti di San Giovanni edizione 2018.
1) eccellente ideazione e realizzazione del video mapping sulla facciata di Palazzo Reale gestito da IREN. Bello e coinvolgente, anche come musiche. Non so chi l’ha visto bene da lontano, ma da vicino era davvero molto suggestivo. Da cosa leggo credo che l’abbiano potuto apprezzare i pochi che erano in posizione idonea, gli altri mi pare molto meno. Peccato. Comunque esperienza da ripetere in altre occasioni e in altri luoghi.
2) un po’ poverello in termini scenici il volo dei droni. Pochini e poco luminosi. Diciamo che onestamente dopo tutta sta grancassa mi aspettavo qualcosa di più. Io ero vicino e mi sono sembrati sciapetti, da lontano mi sa che non si vedeva granché.
3) ottima notizia la presenza dei torinesi in Piazza. Erano molti mesi che non si vedeva una piazza così piena. Il parallelo con l’edizione fantasma del 2017 in Piazza Vittorio è molto evidente. Forse il fatto che dopo i fatti di Piazza San Carlo del 2017 si sia arrivati ai rinvii a giudizio e che la giustizia stia facendo il suo corso per condannare i colpevoli tranquillizza anche un po’ sul fatto che chi sbaglia paga e che le cose si possano fare bene, come eravamo abituati prima. E che i torinesi abbiano voglia di lasciarsi alle spalle sta cupezza di questi mesi. Bene così. Che la giustizia faccia il suo corso, la Città torni a saper organizzare come ha sempre saputo fare e i torinesi tornino in Piazza.
4) non mi ha fatto impazzire l’avvio. Io adoro Gigi D’Agostino, ottima scelta per scaldare la festa, ma diciamo che l’intervento della referente di Intel forse ce lo si poteva risparmiare. Mi sembrava un po’ il “Ciao Torinoooo” della Madonna in concerto negli anni 80. Ma senza “La Isla Bonita” dopo. Non so quanti hanno capito il “are you readyyyy” urlato tre volte al microfono. Si, we are ready, ma dopo tutte ste pippe adesso fai partire sti droni. Non ho invece capito perché sia stata chiamata sul palco dallo speaker e non sia comparsa Enrica Pagella, direttore del Polo Reale. Misteri. Dello speaker, anche perché mi chiedo cosa avrebbe dovuto dire la dr.ssa Pagella in quel contesto.
5) fare tutto sto casino sull'”innovazione” “innovazione” “innovazione” e poi avere in tilt la diretta streaming sul sito del Comune fa un po’ sorridere, amaro. E penso abbia fatto anche parecchio incazzare quelli che in Piazza non sono potuti entrare.
6) penso che San Giovanni sia la festa del patrono, si è sempre organizzata bene e che la notizia che si organizzi bene non dovrebbe neanche essere una notizia. Ma di questi tempi lo diventa anche la sagra della porchetta, figurarsi la festa del santo patrono. Per aver speso tutti quei soldi ci manca ancora che lo spettacolo facesse schifo. Tuttavia penso che moltiplicare per 7 i costi ordinari e pagare uno show 20.000 euro/minuto sia roba un po’ hard di questi tempi. Che poi non ho capito chi li ha presi e chi li ha incassati avendo qualche sovrapposizione tra fornitori e sponsor. Ma lo capiremo. Lo dicono in molti, con 350.000 euro un po’ di cose si potevano fare in città. Ed è probabilmente vero.
In ogni caso il farò 2018 è caduto dalla parte giusta. Dice la tradizione essere di buon auspicio. Solo che è capitato anche nel 2016 e nel 2017, e si è visto come è andata.
Ecco perché da sempre io non sono superstizioso.
Scritto da Stefano Lo Russo, capogruppo Pd in consiglio comunale a Torino

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