Dopo aver inviato, il 19 maggio scorso, il Documento Emergenza alle Istituzioni, chiedendo di essere ricevuti con urgenza entro il 30 maggio, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo danno appuntamento a Torino tutte le figure lavorative legate allo spettacolo ed alla cultura, ma anche alla società civile tutta – in particolare a coloro che quotidianamente apprezzano ed usufruiscono di cultura, spettacolo, televisione, radio, teatro, concerti, festival, rassegne, mostre -, sabato 30 maggio alle 15.00 in piazza Castello (di fronte al palazzo della Regione Piemonte).
“Vogliamo che venga discussa la possibilità di attivare un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l’esistenza, salvaguardando i rapporti di lavoro in atto, anche attraverso incontri politici e tecnici, quindi alla presenza di ministeri e INPS”, dicono gli organizzatori dell’iniziativa, promossa con l’hashtag #ConvocateciDalVivo. Chiedono inoltre che sia avviato un tavolo di confronto tecnico-istituzionale immediato sulla riapertura, fra lavoratrici, lavoratori, sindacati, governo e istituzioni, che abbia come priorità: salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per la ripartenza in presenza, che per una virtualità sostenibile e democratica.
“Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura piemontese. Siamo riuniti in un Coordinamento Regionale che si riconosce negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, nella cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti.
Ma siamo anche tutte le cittadine e i cittadini che hanno fame di cultura!
La Cultura è un bene comune, vogliamo ribadirlo in questa grande manifestazione di piazza, ricordando che siamo pronti, quando sarà possibile, a scendere tutte e tutti insieme a Roma per dare vita ad una grande piazza nazionale!”
utte le persone che intendono partecipare sono invitate ad indossare la mascherina e tutti i d.p.i. necessari. Le maestranze dello spettacolo e della cultura sono invitate a portare in piazza i “simboli” della propria professione (il caschetto per i tecnici, il copione per i registi, lo strumento per i musicisti, un costume di scena per gli attori, ecc).
“Siamo sempre stati invisibili. Approfittiamone per renderci visibili e per dimostrare che la nostra è una professione e come tale va trattata, tutelata e considerata”.