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sabato, 27 Luglio 2024

Proseguire sulla strada della democrazia emancipante

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Si è svolto ieri sera all’NH Hotel di piazza Carlo Emanuele II (conosciuta dai torinesi come piazza Carlina) l’incontro dal titolo “La Democrazia emancipante”. Un’occasione di riflessione su un tema quanto mai importante in vista del voto politico del 4 marzo e di ciò che accadrà dopo. Presenti Sergio Chiamparino, Tiziana Ciampolini, Gianni Cuperlo, Emanuele Felice, Gianguido Passoni.
Ad introdurre la serata il candidato alla Camera, il collegio di Torino 1, del Partito Democratico Andrea Giorgis che ha spiegato come «La democrazia emancipante è la democrazia che non lascia nessuno indietro e si propone di garantire a ciascuno “l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Il che significa, pur in un contesto economico e tecnologico in trasformazione, garantire a ogni persona, non solo i beni e le risorse per una vita libera e dignitosa, ma il diritto di «svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società».
Sul palco il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino che ha colto l’occasione per parlare delle elezioni del 4 marzo sostenendo come il voto non vada sprecato: «Può piacere o non piacere ma c’è una forza, il Pd con la coalizione che gli sta intorno, che rappresenta l’asse politico italiano possibile al momento, certamente da migliorare, nel paradigma liberal-democratico. Rafforzarlo è la condizione per poter continuare la ricerca nell’ambito della democrazia emancipante, che ha cuore la felicità. Uscire da questo paradigma rischia di far saltare anche il possibile motore di ricerca che il nostro Paese ha a disposizione per cercare di guardare con più forza, serenità e fiducia al futuro».
Opinione condivisa anche da Gianni Cuperlo: «In una campagna elettorale conta anche il sentimento destinato a prevalere. I dieci giorni che mancano al voto saranno decisivi. Mi auguro che si metterà al centro la prospettiva del dopo, non la rabbia». «Vedo una escalation di promesse funamboliche – ha proseguito Cuperlo – nella quale si distingue in particolare la destra, che però negli anni in cui ha governato ha dimostrato come si tratti di promesse senza gambe per camminare».
Nel corso della serata è stato anche presentato il libro di Emanuele Felice “Storia economica della felicità”.

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