Giovani e radicati nel loro territorio. Sono queste le caratteristiche principali dei capilista piemontesi a sostengo di Andrea Orlando nella corsa alla segreteria del Pd.
Si tratta di amministratori locali, cittadini con esperienza politica e di attivismo nei propri territori la cui scelta è «frutto di un processo partecipativo, dal basso, che ha coinvolto i circoli e i comitati locali» come ha spiegato il coordinatore regionale della mozione, Enzo Lavolta.
«Abbiamo tante energie e competenze nel nostro partito spesso troppo poco valorizzate» prosegue Lavolta sottolineando come in molto, dagli amministratori locali ai parlamentari piemontesi, hanno voluto mettere a disposizione la propria esperienza al servizio di una nuova classe dirigente.
Ora l’obbiettivo è il voto del 30 aprile: «Un voto massiccio può aiutare il Partito Democratico a tornare in sintonia con il popolo del centrosinistra, che vuole dare un segnale di discontinuità dopo anni di uomini soli al comando e partiti pensati unicamente per il leader», aggiunge Lavolta.
Giovani, lavoro, sviluppo, Europa sono i temi su cui si poggia la campagna di Orlando, oltre a «una diversa idea di partito e una proposta di nuova alleanza di centrosinistra che non escluda nessuno e che superi l’apparente isolamento del Pd a guida renziana nel Paese e fra le forze politiche» conclude il coordinatore piemontese della mozione.