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sabato, 27 Luglio 2024

M5s paga i disastri di Roma e Torino: sconfitti alle Comunali

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Le immagini dello sventolio delle bandiere a 5 Stelle nelle piazze di Torino e Roma sono un pallido ricordo. Un anno dopo sono già divenute cartoline ingiallite. Palermo, Genova, Verona e Parma, e in altri capoluoghi il “grillo-pensiero” non sfonda più.
Fuori dal ballottaggio nelle grandi città, una dura lezione che senza alcun dubbio porterà a riflessioni, se non addirittura accesi dibattiti, all’interno del Movimento. In fondo, Torino e Roma conquistate un anno fa non sono fiori all’occhiello: disastrosa la gestione della capitale mentre sul capoluogo piemontese si intravedono le prime falle, fino ad ora nascoste per il semplice fatto che Torino non era alla canna del gas come la Capitale e perchè Chiara Appendino, non ha, al contrario di quanto promesso in campagna elettorale, voltato le spalle al “sistema” precedente.
Per quanto ci riguarda in Piemonte i 5 Stelle non parteciperanno al secondo turno ad Alessandria ed Asti, mentre a Cuneo addirittura arrivano penultimi. A livello nazionale a Lucca Casapound li batte. Nella città del comico fondatore, Genova, le faide hanno prodotto i loro frutti: per la poltrona di sindaco se la vedranno i candidati di centrosinistra e centrodestra. Mentre a Parma il dissidente Federico Pizzarotti resiste in testa nonostante al ballottaggio sarà contro Paolo Scarpa del centrosinistra.
Che gli italiani si siano già stufati del fenomeno grillismo? Vedremo, intanto chi se la ride è un centrodestra che dimostra che se unito può dare ancora filo da torcere.

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