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venerdì, 6 Dicembre 2024

La discarica ignorata di Via Massari

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Ora sono arrivati anche i televisori. C’è preoccupazione tra gli abitanti di Via Massari a due passi da Corso Grosseto. Un’area popolata, con scuole e giardini. Da tempo il parco Rubbertex, proprio nello spazio sul prolungamento di via Massari angolo con la trafficata via Ala di Stura, si è trasformato in una vera discarica a cielo aperto. 

Si è iniziato con qualche sacchetto poi sono arrivati i materassi, i laterizi e ora anche gli elettrodomestici, che com’è noto sono inquinanti. Il fenomeno si è particolarmente sviluppato da un anno e i cittadini hanno registrato anche alcuni roghi accesi  per  liberarsi nella maniera più pericolosa  di questi rifiuti.  Rifiuti che vengono nascosti nel verde per lasciare spazio  s nuova immondizia urbana.  

  Insomma il parco e il suo verde, che non pare molto  curato, è toccato dall’allargarsi di questa isola di scarichi abusivi. Un quadro che non ha certo favorito ha fatto  appeal della zona.

Qualcuno segnala di aver visto un furgoncino scaricare in fretta e furia dei rifiuti ma ha paura ad esporsi.  Anche perché il luogo incriminato  è diventato un punto molto vivace di spaccio, con un continuo andirivieni di auto che si riforniscono al volo della merce probabilmente nascosta proprio tra quei rifiuti dagli “spaccini”. 

E l’Amiat? Sarà un caso sfortunato ma abbiamo anche un filmato di un operatore che si ferma nei pressi dei rifiuti e non fa assolutamente nulla. 

Certo è deprecabile il comportamento vergognoso  di alcuni cittadini (e di alcune piccole ditte che operano nell’edilizia o nello svuotamento cantine), che potrebbero segnalare molti di questi rifiuti per il ritiro gratuito assicurato da Amiat o consegnarli sempre gratuitamente nelle isole ecologiche.

 Lasciare questo spazio verde  all’incuria da parte delle istituzioni preposte è un brutto segnale.  

Quando si parla di attenzione alle periferie, o meglio di attenzioni mancate, quello che si sta registrando in di Via Massari  può rappresentare un eloquente espressione. 

Basterebbe qualche serio intervento di prevenzione attiva per riprendersi questo spazio spazio di territorio che sta trasformandosi in una preoccupante area di degrado urbano.

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