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sabato, 27 Luglio 2024

I migliori chitarristi moderni

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La chitarra non gode più della stessa popolarità di un tempo ma continua comunque ad affascinare gli appassionati grazie a degli musicisti di grande talento.

Di chitarra se ne sente parlare davvero poco ultimamente, ma in generale la musica in Italia sembra non destare grande interesse negli ascoltatori, se non quello superficiale delle proposte delle grandi etichette, talent show e l’onnipresente Festival di Sanremo. Non tutti devono appassionarsi di musica, ma di sicuro aiuterebbe avere un panorama mainstream più variegato. Chissà se l’ascesa dei Maneskin potrà portare un po’ di nuova linfa vitale nella musica commerciale italiana. 

Se negli ‘80 e ‘90 la musica ‘suonata’ godeva di grande successo e i chitarristi venivano spesso adulati per le loro abilità tecniche e compositive, al giorno d’oggi vivono un po’ nell’ombra degli altri musicisti. Nel nostro paese poi per ‘sfondare’ è necessario adattarsi alle strette esigenze del mercato, ma così è da parecchi anni a questa parte, basta pensare al talentuoso Alex Britti che per vivere di musica è passato dal blues al pop. 

Non si può però dire che nel resto del mondo la chitarra stia godendo di grande fortuna, d’altronde nessun chitarrista fa più notizia. Forse è ormai diventato uno strumento ‘vecchio’, poco adatto alla musica amata dai più giovani che per forza di cose, si avvicina molto di più ai suoni digitali della tecnologia. Questo ovviamente non è un male, in quanto ogni generazione deve prendere la sua strada. Se però siete appassionati di chitarra e volete cominciare a suonare, potete trovare tantissimi strumenti e altre informazioni utili su https://lachitarrafelice.it.

A barcamenarsi tra la trap e il Neo Soul però ci sono ancora chitarristi capaci di stupire con la loro abilità tecnica, vediamo quali sono. 

Matteo Mancuso

Il giovanissimo (24 anni) chitarrista siciliano è una promessa tutta Italiana, un talento davvero incredibile dedicato alla chitarra jazz\fusion. Basta vedere un qualsiasi video di questo ragazzo su Youtube per rendersi conto di trovarsi di fronte a un talento raro. La sua tecnica in finger style ereditata dagli studi della chitarra classica sembra quasi ‘finta’ per la sua fluidità e precisione. Riesce ad eseguire standard jazz e farli propri con un’abilità davvero incredibile per un musicista così giovane. Un chitarrista tutto da vedere e da conoscere. 

John Mayer

I puristi del blues non lo sopportano, ma John Mayer può infischiarsene tranquillamente delle critiche, visto che i suoi concerti riempiono i palazzetti. Certo il suo stile di chitarra tra il pop e il blues non risulta molto ‘credibile’, in quanto la parte blues viene un filo snaturata dalle composizioni. Questo però non toglie che John Mayer sia un musicista molto abile, versatile e capace di interpretare la scala pentatonica blues con grande gusto, adattandola a diversi contesti. 

Robben Ford

Oramai non più un ‘giovane’, Robben Ford fa parte di quella schiera di chitarristi da ‘accademia’ sconosciuti ai più, ma che di nascosto ha contribuito allo sviluppo della tecnica e della teoria sulla chitarra elettrica, specialmente nel blues e nella fusion. Tocco di alta classe e capacità di inserire lick jazz all’interno del blues, Robben Ford si ispira al leggendario Albert King per creare un suo stile unico e facilmente riconoscibile. Una curiosità: con i suoi Blue Line ha anche suonato al concerto del 1 Maggio del 2009. 

Joe Bonamassa

Anche il buon Joe Bonamassa non è proprio una nuova leva e, nonostante il suo esordio nel 2000, ha cominciato a farsi un nome solo negli ultimi dieci anni, durante i quali ha fatto uscire dischi di notevole spessore, tra il blues e il folk rock dove la chitarra è assoluta protagonista. Influenzato da Stevie Ray Vaughan, Eddie Clapton e altri bluesman leggendari, Joe Bonamassa ha anche collaborato a lungo con Beth Hart ed è parte del ‘supergruppo’ Black Country Communion con Glenn Hughes, Derek Sherinian e Jason Bonham, il figlio di John dei Led Zeppelin. 

Richie Kotzen

Un artista instancabile, Richie Kotzen, classe 1970 è uno dei chitarristi più dotati tecnicamente, capace di scrivere brani di qualsiasi genere. Kotzen è passato dal hard n’ heavy dei Mr. Big (nei quali è entrato per sostituire Paul Gilbert), alla fusion e scrivendo anche brani più marcatamente pop. Ha praticamente quasi scritto un disco all’anno a partire dal 1989 fino al 2017, inoltre nel 2012 ha formato i Winery Dogs, un supergruppo con il fenomenale bassista Billy Sheehan e l’ormai leggendario ex batterista dei Dream Theater, Mike Portnoy. Nel 2021 torna a farsi sentire anche dal pubblico metal, grazie a un disco realizzato con il mitico Adrian Smith degli Iron Maiden.  

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