Anche in Piemonte sono presenti le varianti di Covid che preoccupano per la loro forza infettiva e il rischio di efficacia dei vaccini. L’infettivologo Giovanni Di Perri dell’Amedeo di Savoia li ha definite “il quarto fronte” della pandemia, dopo tamponi, vaccini e cure ospedaliere.
Il Piemonte prosegue dunque a monitorare con attenzione l’andamento del Covid e delle sue varianti le cui segnalazioni sono ormai quotidiane. “La cosa più importante sarà verificare se sono sensibili agli effetti di questo vaccino e in che misura”.
A inizio febbraio la percentuale di quella inglese, sul totale dei contagi, era tra il 15 e il 20%. “I dati disponibili sono a campione, non sono analitici, completi. Domani ci sarà un altro campionamento, per cui tra una settimana dovremmo avere un quadro aggiornato”, sottolinea Di Perri.
Per ora la situazione è sotto controllo ma tracciare le varianti non è semplice e oltre a quella inglese si teme anche quella sudafricana e brasiliana.
Al Dirmei, intanto, è stato creato un gruppo di lavoro ad hoc per monitorare il capitolo varianti. “Le regole d’ingaggio per quanto riguarda la nostra protezione, il nostro comportamento, non cambiano – conclude Di Perri -, ma ciò che facciamo dobbiamo farlo ancora meglio”.
Intanto, si presta attenzione anche all’andamento generale dei contagi che sono in lieve salita e che potrebbero costare al Piemonte un passaggio da zona gialla a zona arancione, quindi, con nuove restrizioni. La decisione verrà presa nel weeekend e decisivi potrebbero essere gli ultimi giorni di questa settimana.
Mentre dal punto di vista della campagna vaccinale si prosegue a ritmo serrato con gli ultra ottantenni, il personale scolastico e delle Forze dell’Ordine. Anche il sito messo a disposizione dalla Regione Piemonte per prenotarsi ha visto un ampio numero di iscrizioni nei primi giorni di funzionamento.