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sabato, 27 Luglio 2024

Avigan, dal Giappone il farmaco anti Coronavirus. Aifa cauta, ma verifica

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Non è una bufala, ma c’è ancora molto da precisare sul video che sta girando in rete in queste ore e che mostrerebbe un farmaco miracoloso per curare il Coronavirus. A girare e diffondere il video sui social Cristiano Aresu, 41 farmacista romano che per lavoro viaggia spesso in Giappone, proprio da dove riprende le immagini in cui cammina per le strade affollate di persone e famiglie.

Come mai tanta tranquillità, mentre nel resto del mondo si è costretti a stare chiusi in casa? Aresu spiega che in Giappone hanno trovato una cura efficace contro il Covid-19: si tratta di Avigan, un semplice anti-influenzale, che in Italia non è ancora diffuso, ma che in Estremo Oriente avrebbe permesso di limitare i casi e le morti da Coronavirus senza grandi limitazioni alla vita di tutti i giorni.

Come dicevamo, non è una bufala. Ma serve comunque andare con calma. Perchè al momento non è possibile acquistare né di utilizzare il farmaco nel nostro Paese. Ma si sta comunque pensando a una sperimentazione per verificare la vera efficacia. Tanto che anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato che nella sua regione si proverà ad utilizzare l’Avigan, nome commerciale per il principio attivo Favipiravir, antivirale sviluppato dal gruppo giapponese Fujifilm Toyama Chemical (una consociata di Fujifilm).

Sulla vicenda è intervenuto anche l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, che domani si riunirà in una Commissione Scientifica per decidere. Intanto però chiedono cautela: “Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa. Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19. Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con Covid-19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale favipiravir è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia Covid-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aerosol. Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia. Gli stessi autori riportano come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti“.

Secondo le informazioni che stanno circolando in rete, dopo il video, l’Avigan sarebbe già stato utilizzato negli scorsi anni per sperimentazioni condotte su animali e avrebbe dimostrato efficacia per virus come quello del Nilo occidentale, della febbre gialla, il virus afta epizootica e il virus della febbre della Rift Valley. Attualmente invece la Cina starebbe conducendo test medici su 340 pazienti con risultati incoraggianti per il Covid-19.

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