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sabato, 27 Luglio 2024

Al via la campagna regionale del PC “No alla privatizzazione della Sanità pubblica”

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Matteo Mereu
Matteo Mereu
Segue le tematiche del lavoro da diversi anni. Alle spalle ha esperienze professionali da dipendente nella Pubblica Amministrazione, come partita iva poi, ora lavora nel settore privato.

Il Partito Comunista del Piemonte, a partire da venerdì 17 gennaio, avvierà una campagna di mobilitazione nei maggiori presidi sanitari della Regione contro la proposta della Giunta Cirio di privatizzazione della sanità pubblica. Si inizia venerdì dalle 12 alle 13.30 e dalle 18 alle 19, quando i Comunisti saranno presenti di fronte all’Ospedale Mauriziano per sensibilizzare i cittadini contro la mercificazione del diritto alla salute.

L’iniziativa nasce in risposta alla dichiarazione dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, di pochi giorni fa, relativa alla possibilità di cedere ai privati la gestione di alcuni reparti degli ospedali piemontesi come i Pronto Soccorso. «Dietro il pareggio di bilancio si cela il tentativo di mercificare anche il diritto alla salute dei cittadini», affermano i Comunisti Piemontesi.

E ancora «In paese in cui 13 milioni di persone rinunciano a farsi curare e quasi 10 milioni si indebitano per far fronte alle visite specialistiche da privati, togliere ancora soldi alla Sanità pubblica vuol dire mettere il tema della salute dei cittadini sul mercato.
Se a questo aggiungiamo le grandi differenze di condizioni che esistono tra i lavoratori del pubblico e quelli del privato, la tendenza di voler privatizzare il servizio sanitario spinge alla precarizzazione e dequalificazione del personale sanitario».

Di contro, il Partito Comunista propone più personale negli ospedali pubblici per abbattere i tempi delle lista d’attesa, più investimenti in ricerca ed infrastrutture sanitarie (i soldi ci sono, basterebbe tagliare le spese militari che aumentano ogni anno), eliminare il principio di pareggio di bilancio quando riguarda diritti universali come quello alla salute e indine estendere il diritto alla salute anche a quelle categorie di lavoratori e studenti che in questo momento sono escluse (piccole partite iva, freelance, lavoratori autonomi, studenti fuori sede).

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