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sabato, 27 Luglio 2024

Zerocalcare, Senza santi, senza eroi

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In provincia di Pisa s’inaugura oggi, 29 maggio la mostra ‘Zerocalcare Senza santi, senza eroi’, con nuovi lavori realizzati appositamente per l’esposizione, che racconta la storia di oggi, “una storia capovolta rispetto a quella entusiasta degli anni Settanta e Ottanta che ritraeva il nostro Paese come culla di civiltà”.

Visitabile al Museo di Palazzo Pretorio di Peccioli, in provincia di Pisa, fino al 20 settembre 2020, la mostra, realizzata da Minimondi Eventi, ideata e prodotta da Silvia Barbagallo e con la cura di Giulia Ferracci, nasce da una condizione di disincanto generazionale, quella a cui appartiene Michele Rech, in arte Zerocalcare.

Oltre alle tavole realizzate ad hoc, saranno visibili tavole centrali nella produzione dell’artista tra il 2003 il 2020. Chi sono oggi gli ultimi, gli sfruttati, quelli delle vite ‘ciancicate’, per dirla come nelle tavole di La Rabbia (2016)? Chi sono quelli che restano indietro mentre gli altri vanno avanti? Storie di esclusione ed emarginazione, di persone che non sono come avrebbero sperato di essere. Che fine hanno fatto gli eroi e i santi, quando verranno a salvarci? Tra le opere nove ritratti su tela e foglia oro con i tipici personaggi del repertorio ‘zerocalcariano’, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Kobain a Gaetano Bresci, l’anarchico italiano, fino al ‘Secco’, storico amico di Rech.
La seconda parte della mostra si sviluppa dall’idea che non si può restare fermi a guardare. “Credo abbia senso fare delle cose, manifestare, comunicare, mettere in pratica dei cambiamenti, sperimentare forme di vita, commercio, socialità, cultura. Vale molto più quello di qualsiasi ideologia o fede nella rivoluzione” spiega Zerocalcare.

Alcune illustrazioni sono legate ai diversi movimenti di opposizione sociale degli ultimi anni e a storie di cronaca internazionale e italiana come la morte di Renato Biagetti in La politica non c’entra niente (insieme a Push/R) 2007, o Gaetano Bresci in Autocensure, 2015, Ilva, 2017. Chiude il circuito la difesa dei diritti civili come nelle tavole diFagli più tette (2012), Coppie di fatto (2016).

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