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sabato, 27 Luglio 2024

Yara Gambirasio, resta in carcere il presunto killer

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Resterà in carcere Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto omicida della piccola Yara Gambirasio. Il gip di Bergamo Ezia Maccora ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali del muratore 44enne sostenendo come a suo carico esistano gravi indizi di colpevolezza nonché il pericolo di reiterazione del reato.
In particolare secondo il giudice delle indagini preliminari non convincerebbero le spiegazioni offerte dell’uomo, che vive a Mapello, a pochi chilometri da dove è stato ritrovato il corpo di Yara, sul giorno dell’omicidio della ginnasta tredicenne.
Bossetti in un primo interrogatorio avrebbe raccontato al pm Letizia Ruggeri che il 26 novembre 2010 aveva lavorato fino alle 17 e poi sarebbe tornato subito a casa, mentre nei successivi avrebbe cambiato versione sostenendo di non essere proprio andato al lavoro.
Allo stesso modo non sono state ritenute attendibili le spiegazioni fornite in merito alle tracce di dna ritrovate sui vestiti della vittima che Bossetti avrebbe motivato come legate alle forti epistassi di cui soffre. Ovvero, avrebbe perso sangue dal naso su utensili e indumenti del cantiere che poi l’assassino di Yara avrebbe usato contro la ragazzina.
Dunque, Bossetti resta in carcere mentre proseguono le indagini degli inquirenti decisi a trovare altre prove che incastrino il muratore di Mapello.

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