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sabato, 27 Luglio 2024

Bellanca, social editor di Appendino: “Negli ultimi mesi i cittadini hanno scoperto che Monet e Manet sono due persone diverse”. Poi chiede scusa

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Andrea Doi

La notte dell’ignoranza inizia alle 20.19 di un mercoledì, quando il social media manager della sindaca di Torino Chiara Appendino, Xavier Bellanca, novello Comunardo Niccolai (difensore del Cagliari celebre per i suoi magnifici autogoal), accende la serata. Il dottore in filosofia, con in tasca un master di Comunicazione Media e Digitali alla Business School de “Il Sole 24 ore” decide di commentare gli avvenimenti delle ultime settimane “con un post sarcastico”: “Nell’ultimo mese migliaia di cittadini hanno scoperto che Monet e Manet sono due persone diverse e a distinguere il Jazz dal Blues. Hanno fatto più i giornali per la cultura in venti giorni che il DAMS in vent’anni”.

monetomanet

E in pochi istanti è  un tam tam: “Sta dando degli ignoranti ai torinesi”.

 

Mimmo CarrettaTra i primi a commentare Mimmo Carretta, consigliere Pd e vicepresidente della commissione cultura, che a Bellanca risponde: “E pensare che noi avevamo un obbiettivo più modesto…farlo capire a te”. E poi aggiunge: “Ma può? – avrebbe detto un tempo – può un portavoce o social media della sindaca pagato con i soldi dei cittadini permettersi di offendere in questo modo? …Può!!!”.
Da alcuni viene ricordato a Bellanca che è pagato, da quelli che lui tra le righe avrebbe definito ignoranti, 26.564,05 euro all’anno più un’indennità di 13.500 euro.

saveriomazzaNon è ammissibile” commenta Saverio Mazza, responsabile del Pd, “che un portavoce del sindaco possa offendere i cittadini prendendoli per ignoranti”. “Chiediamo rispetto per tutti i torinesi, chi ha un ruolo nelle istituzioni deve garantire e rispettare tutti. E prendersi la responsabilità di ciò che afferma o insinua”.

mariagraziagrippoGli fa eco Maria Grazia Grippo, consigliera di opposizione: “La domanda è l’amministrazione condivide il pensiero del suo esperto in comunicazione? È un modo per dirci che ci tolgono i grandi eventi perchè tanto non li capiamo? Come le perle ai porci? Sono ansiosa di scoprirlo…”.

cassianiLuca Cassiani, che della V commissione è stato presidente nella passata amministrazione, non fa sconti: “Quando un portaborse della giunta in carica scrive demenziali post e poi li cancella rendendosi conto di essere fuori luogo allora nascono spontanee due domande. La prima: pensate che i torinesi siano tutti trogloditi? La seconda: se il portavoce (portaborse) ed esperto media, pagato coi soldi pubblici, della sindaca Appendino, scrive cose simili o la sindaca la pensa così oppure le deve smentire. Non si possono offendere i torinesi senza pagarne le conseguenze”, conclude Cassiani.

magdazanoniLa senatrice del Partito Democratico Magda Zanoni evidenzia che: “Fa davvero piacere scoprire cosa dicono e cosa pensano dei loro concittadini nello staff della sindaca. Bellanca fa il responsabile della comunicazione per l’Appendino a spese del Comune e il sindaco ha provveduto subito ad aumentare l’indennità per questa carica rispetto al passato, non appena insediatasi”.
Fa piacere che sono soldi ben spesi! Loro lavorano fino a tarda sera come un squadra, sono i torinesi che non li meritano… Il post è stato rimosso allo scoccar della mezzanotte o poco più tardi. Si sarà trasformato in zucca (vuota)?”. In realtà il post incriminato non è stato mai cancellato, ma ha cambiato le impostazione della privacy per cui è visibile solo agli amici di Facebook, mentre prima era accessibile a tutti.

In mattinata, a frittata fatta, le scuse di Xavier Bellanca sempre tramite social: “Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dalla parole del mio post di ieri sera. Ovviamente non era in alcun modo mia intenzione. Preciso, qualora ce ne fosse bisogno, che si tratta di un’esternazione personale di cui nessuno era a conoscenza. Le lezioni, nel bene e nel male, sono quotidiane e in queste ore ne sto imparando un’altra di cui mi ricorderò molto a lungo”.

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