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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Vittoria Bonaccini, Lo Russo: “Ripartiamo da qui”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Stefano Lo Russo*

I risultati delle elezioni regionali in Calabria e Emilia Romagna sono inequivocabili e ci consentono tre considerazioni.

Purtroppo al Sud fatichiamo enormemente. La sconfitta in Calabria è netta, senza appello, e a nulla sono servite le operazioni di maquillage civico e il ricorso al papa straniero fuori dalla politica. Un grazie comunque all’imprenditore Callipo che è stato candidato dal centrosinistra ma forse, ex post, occorrerebbe riflettere davvero un po’ su come si è arrivati a scegliere programmi e persone.

Bonaccini è stato un grande. A governare prima e a vincere poi. Una campagna elettorale faticosa, in salita e controvento. Complimenti. La vittoria è praticamente solo sua.
Ha dimostrato che Salvini si può battere con le armi del buongoverno, della ragione e della buona amministrazione. Bene, anzi benissimo ha fatto a tenersi alla larga dai giochi di palazzo romano e a smarcarsi con decisione da un’azione di governo che l’ha messo in grande difficoltà nel pieno del momento più complesso. Bravissimo.

Il M5S è semplicemente evaporato, non esiste più se non nei palazzi romani e, purtroppo, in quelli di alcune Città come Torino.
E questa scomparsa è un bene per la democrazia italiana. Finalmente si torna ad un sistema bipolare basato su contenuti politici alternativi e non su pressapochismo e slogan ed è ormai esaurita la fin troppo lunga fase transitoria della loro meteora. Così è nella società italiana, non ancora nei palazzi, che è bene però che si adeguino rapidamente. Prendiamone atto, si dia una scossa vera all’azione di governo senza paure e compromessi al ribasso e la si pianti li di parlare di “alleanze strutturali” con questi signori che ormai sono solo più ceto politico e rappresentano solo loro stessi. Bonaccini dimostra che si vince anche senza di loro, anzi, molto probabilmente si vince proprio perché si è senza di loro e si è capaci di dare contenuti, speranza e prospettiva.

Non è finita, molti nodi sono ancora li, ma davvero se fa tesoro dei suoi errori e dei segnali degli elettori il centrosinistra può ripartire con forza.

*capogruppo del Pd in consiglio comunale a Torino

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