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domenica, 10 Novembre 2024

Job Film Days 2024: Il cinema che emoziona e racconta il lavoro

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Nicola Rossiello
Nicola Rossiello
Romano di nascita, fieramente “terrone” di origini e orgogliosamente torinese di adozione. Poliziotto di professione dal 1986 e da subito impegnato nel Sindacato di polizia. Oggi faccio il Segretario Generale del SILP CGIL Piemonte.

Dal 1° al 6 ottobre 2024, Torino ha ospitato la quinta edizione dei Job Film Days, festival cinematografico internazionale dedicato ai temi del lavoro. Organizzato dall’Associazione Job Film Days ETS in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e numerosi altri partner, l’evento si è svolto principalmente al Cinema Massimo, con proiezioni ed eventi anche in altre sedi. Il festival ha presentato oltre 50 film provenienti da 22 paesi, affrontando tematiche legate al lavoro, alla sanità, alla sicurezza sul lavoro e ai diritti umani.
Serata di chiusura domenica 6 ottobre che ha celebrato il successo dell’evento, con un pubblico entusiasta e numerosi ospiti illustri.
Annalisa Lantermo, con la sua visione e dedizione, ha permesso al festival di crescere e affermarsi come un appuntamento imperdibile nel panorama culturale torinese. Sotto la sua guida, i Job Film Days 2024 si sono confermati un’occasione unica per riflettere e discutere sulle sfide e le opportunità del mondo del lavoro attraverso il linguaggio universale del cinema.
JFD 2024 ha offerto una piattaforma straordinaria per esplorare il mondo del lavoro attraverso il cinema, un mezzo potente per raccontare storie e stimolare riflessioni. L’immagine guida del manifesto di presentazione realizzata da Mara Cerri, trasforma i lavoratori in attori, celebra il ruolo centrale del lavoro nella nostra vita quotidiana e l’arte come strumento di espressione e cambiamento sociale.
Dal punto di vista artistico, il festival ha messo in luce come il cinema possa essere un veicolo per affrontare temi complessi come la sanità, la sicurezza sul lavoro e i diritti umani. Ogni film presentato ha offerto una prospettiva unica, permettendo al pubblico di entrare nelle tematiche del lavoro da diverse angolazioni e di comprendere meglio le sfide e le opportunità che esso comporta.
La mostra delle opere di Mara Cerri ha aggiunto una dimensione visiva e tangibile al festival e reso omaggio ai lavoratori e alle loro storie, sottolineando l’importanza di riconoscere e valorizzare il contributo di ogni individuo nella società.
Il convegno sulla sicurezza sul lavoro ha rappresentato un momento cruciale per discutere di un tema di grande rilevanza e attualità e ha visto la partecipazione di esperti e professionisti del settore che hanno arricchito il dibattito, offrendo spunti e soluzioni per migliorare le condizioni di lavoro e garantire la sicurezza di tutti i lavoratori.
Il convegno “Il mercato del lavoro nel settore cinematografico”, tenutosi il 5 ottobre presso la Film Commission Torino Piemonte, ha rappresentato un momento di riflessione e confronto su un tema cruciale per l’industria cinematografica. Sono stati affrontati vari aspetti legati al mercato del lavoro nel cinema, tra cui le opportunità e le sfide per i professionisti del settore, le dinamiche occupazionali e le politiche di sostegno per favorire l’occupazione e la formazione. Il settore cinematografico, traino culturale ed economico del Paese, è caratterizzato da importanti criticità, come la precarietà, le risorse e le tutele per i lavoratori, insieme al ruolo delle nuove tecnologie e delle piattaforme di streaming, che stanno trasformando il panorama del lavoro nel cinema. In sintesi, il convegno ha offerto una panoramica approfondita e stimolante sul mercato del lavoro nel settore cinematografico, evidenziando le sfide attuali e le possibili soluzioni per migliorare le condizioni di lavoro e favorire lo sviluppo del settore.
I JFD 2024 hanno affrontato temi di grande profondità e rilevanza, riuscendo a toccare corde emotive molto sensibili. Le pellicole presentate hanno esplorato il mondo del lavoro non solo come un insieme di attività quotidiane, ma come un elemento centrale della nostra identità e delle nostre esperienze umane.
In molti casi hanno prodotto forti emozioni, graffiando l’anima degli spettatori e delle giurie, e le storie raccontate hanno messo in luce le difficoltà, le ingiustizie e le speranze dei lavoratori di tutto il mondo, offrendo uno sguardo intimo e spesso doloroso sulle loro vite.
Va detto, la capacità del cinema di evocare empatia e comprensione è stata pienamente sfruttata, permettendo al pubblico di vivere esperienze altrimenti lontane dalla propria realtà.
C’è una profondità dei temi trattati che ha stimolato riflessioni e dibattiti accesi, sia durante le proiezioni che nei convegni e nelle discussioni post-film. La sanità, la sicurezza sul lavoro e i diritti umani sono stati affrontati con una sensibilità e una consapevolezza che hanno reso ogni proiezione un momento di crescita personale e collettiva.
Le emozioni suscitate dalle pellicole hanno lasciato un segno indelebile, trasformando l’esperienza del festival in un viaggio emotivo e intellettuale unico.
Per la sezione lungometraggi ha vinto il film AAMELAT. Dopo lo scoppio della guerra in Siria nel 2011, 5,6 milioni di persone hanno cercato rifugio nei paesi confinanti. In Libano, con una popolazione di sei milioni, il 25% sono rifugiati siriani. Questo è il contesto del documentario di Eva Parey, che segue un gruppo di donne siriane rifugiate in Libano, costrette a lavorare nei campi sotto il controllo di caporali. Il documentario, in stile reportage, mette in luce la loro vita di fatica e sopravvivenza in una terra straniera.
Per la sezione cortometraggi ha vinto il film LA NOCHE DENTRO, nel quale Belén, una giovane infermiera, viene accusata di aver causato la morte di un bambino a seguito della somministrazione di un farmaco. Lei afferma con determinazione la propria innocenza e dichiara di avere le prove per dimostrarlo.
Abbiamo assistito, non solo a un evento cinematografico, ma ad un’occasione per riflettere profondamente sul mondo del lavoro e sulle sue implicazioni sociali, economiche e culturali.
JFD sembra già uno straordinario patrimonio di cultura originato e prodotto nel territorio Torinese che ha fatto dei temi del lavoro e della sicurezza sul lavoro motore di cultura.
Grazie alla direzione di Annalisa Lantermo, il festival, sua creatura, ha consolidato il suo ruolo di appuntamento imperdibile nel panorama culturale torinese, dimostrando come il cinema possa essere un potente strumento di cambiamento e consapevolezza.

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