«Il 2013 segna l’irreversibilità del progetto della Torino-Lione». Non poteva trattenersi il commissario governativo Mario Virano dal dare tale notizia. Un annuncio in pompa magna, come è consuetudine nel fronte del sì al Tav, dato durante la conferenza stampa di fine anno sulla linea ad alta velocità.
Un po’ di confusione si respira tra il “sì” e il “oui” alla Torino-Lione, anche perché in quel di Francia l’opera non è considerata prioritaria e i lavori sono slittati al 2030, ma qui nel territorio nostrano, nel vertice italo-francese, politici e immanicati nella grande opera si sono prodigati per sottolineare come «l’infrastruttura non più come un progetto, ma come un’opera in corso».
«Il vertice di Roma – ha sottolineato Virano – ha indicato obiettivi molto concreti, e il 18 dicembre la commissione intergovernativa riunitasi a Roma ha tradotto le indicazioni in input operativi, dando a Ltf il via libera a procedere su tutta una serie di operazioni: chiudere entro l’estate la gara per la discenderia di Saint Martin la Porte che consentirà a cavallo tra il 2014 e il 2015 l’apertura del cantiere della parte più difficile di 9,5 chilometri del tunnel di base dove ci sono le rocce friabili».
«E questo significa – continua – che ci portiamo avanti con il lavoro in modo che la restante parte, che sarà scavata in roccia compatta e di cui si prevede un periodo di scavo intorno ai sei anni, arrivi in contemporanea».
Virano ha poi ricordato che la fine dei lavori del tunnel geognostico del cantiere di Chiomonte è prevista a fine 2015.
Ma non solo, come sempre nelle occasioni in cui i riflettori sono puntati sul Tav, non si perde occasione per far vedere come si è bravi nel svolgere i compitini a casa. E così ecco comparire l’elenco dei buoni propositi per il nuovo anno, d’altronde prassi inflazionata con l’appropinquarsi di un nuovo anno: «Ltf dovrà predisporre anche l’avvio delle opere preliminari, tra cui un pozzo di ventilazione nella parte francese e nella parte italiana la realizzazione della prima galleria tra Susa e Bussoleno per collegare ferroviariamente l’area del cantiere con la linea storica, il trasferimento dell’autoporto di Susa e della pista guida sicura nella nuova sede e la realizzazione della svincolo autostradale di Chiomonte».
Un programma ricco che galvanizza Virano: «Nel frattempo – ha aggiunto – si avvierà il passaggio da Ltf al nuovo soggetto promotore che avrà come azionisti non più le società ferroviarie, ma direttamente i due governi nel cui consiglio di amministrazione siederà il rappresentante della commissione europea che mette il 40% dei fondi».
Fondi europei: un piatto succulento certo. Ma per ottenere il 40% il Bel Paese dovrà sborsarne il 100%.
Ed è proprio sul tema del finanziamento europeo che Virano ha ricordato come «si lavora per predisporre il complesso dossier di richiesta formale e nel giugno del 2014 è prevista la convocazione di una commissione intergovernativa che raccoglierà il lavoro istruttorio che verrà fatto nei prossimi sei mesi».
Insomma un fiume di parole autoreferenziali sull’utilità di un’opera i cui costi ricadranno sui nostri figli e sui nostri nipoti e che distruggerà il welfare.
Ma anche se ci metteremo anni per un esame medico e le scuole cadranno a pezzo, raggiungeremo Lione in un’ora.
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