di B.B.M.
Dal Parlamento Europeo di Bruxelles, Daniele Viotti interviene per commentare gli attriti interni al Partito Democratico.
«Le riunioni tra maggiorenti del Partito Democratico e Matteo Renzi, di cui leggiamo resoconti sui giornali, mi lasciano perplesso», dice l’europarlamentare in quota Pd. «Pensavo che il tempo dei “caminetti” fosse finito e che ad essere rottamati non dovessero essere tanto le persone quanto i metodi. Domani, dopo la conferma di Gianni Pittella a capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, partirò da Bruxelles per essere a Roma in tempo per la direzione nazionale».
«Confido sia il momento per parlare di futuro, di politiche per riconquistare la fiducia dei cittadini, di giustizia sociale, non il tempo di mere tattiche e la ratifica di quanto già deciso in altre sedi – prosegue Viotti – La nostra urgenza sono i giovani, la più grande opera pubblica di cui il Paese ha veramente bisogno».
«C’è, tuttavia, una questione tecnica urgente da affrontare – conclude l’europarlamentare -, la legge elettorale. Andare a votare con due leggi distinte (alla Camera e al Senato) e prima che la Corte Costituzionale si sia espressa rischia di consegnare un pasticcio al Paese. Si riapra immediatamente il confronto, il Parlamento può approvare velocemente una legge per le due Camere e portare il Paese, anche in tempi brevi, a elezioni».