20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Uno tsunami di nome Laus

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Uno tsunami di parole. Puntiglioso, se non addirittura tignoso, veemente e con una discreta propensione alla rissa politica, quella che fa sangue, per intenderci: è l’ultimo Mauro Laus raccontato dalle agenzie di stampa.
Il neo senatore del Pd, ormai ex presidente del consiglio regionale, ha colto l’occasione del commiato dalla stampa torinese per entrare in tackle scivolato sulla investitura del prof. Saluzzoni da parte di Sergio Chiamparino a candidato alla guida della Regione. A Laus non è piaciuto il modo di Chiamparino di porre la questione e non sono piaciuti anche i toni e lo stile d’approccio alla politica proposti da Salizzoni in una recente intervista.
Reazione legittima che ipotizziamo derivi dal timore di un infeudamento del Pd e dunque sostanziata da una comprensibile difesa del ruolo del partito. Ma il Laus senatore è lo stesso che invitò sul palco del Lingotto Matteo Renzi a chiusura personale – sottolineamo personale – della campagna elettorale? Perché se è lo stesso a questo punto dovrebbe spiegare per quale motivo nel suo caso il fine giustifica i mezzi, mentre per Salizzoni e Chiamparino sono i mezzi a dover giustificare i fini? Nulla di personale sia chiaro verso Laus, ma colpisce come la preoccupazione per il futuro del Pd sia usata con la stessa cinica disinvoltura con cui molti genitori usano i figli nelle cause di divorzio.
A Laus va comunque ascritto il merito di aver sollevato ancora una volta il velo sul Sistema Torino mai tramontato e che l’inquilino di piazza Castello a volte per narcisismo ama incarnare, nonostante la sconfitta elettorale di Fassino e del Pd alle amministrative del 2016. E lui, Laus, da lucano trapiantato al Nord, sa bene che cosa significhi lottare per avere un posto al sole. Però veda di non rovinare tutto raccontandoci ora che è bene non stare al sole perché fa male all’epidermide, soprattutto a quella degli altri. Da tempo hanno inventato le creme solari. E per le pelli più sensibili, ci si può anche battere per metterle all’ombra.
Una pelle scottata non è mai una risorsa…
Tim Marshall

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano