Da Costigliole d’Asti – Fa freddo a Costigliole d’Asti, ma non freddo pungente e “bianco”, quello di quando ha appena nevicato, come quel 24 gennaio in cui Elena Ceste, moglie e mamma di 37 anni, scomparve improvvisamente dalla casa in cui viveva con il marito Michele Buoninconti e i quattro figli. Otto mesi dopo ogni dubbio è stato fugato: la donna è morta, suoi sono quei resti ritrovati nel Tanaro a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Così mentre in paese si sparge la notizia che l’esame del dna ha confermato che il corpo è quello di Elena, nella frazione Motta inizia ad assieparsi un carrozzone di curiosi e telecamere.
Don Roberto Zappino, il parroco, è chiuso nel silenzio. Come lui anche carabinieri e inquirenti, che non rilasciano dichiarazioni. D’altra parte, però, c’è qualcuno che, pur costernato, parla. Come Luigi Potre, pensionato di 74 anni che vive nei paraggi e non riesce a nascondere la commozione. «Mi ricordo di Elena da sempre – dice, con voce rotta – sembrava sempre serena, tranne negli ultimi giorni. Non eravamo in confidenza, ma si bastava guardarla in faccia. Pensavo avesse problemi con il marito e fino all’ultimo ho sperato che fosse scappata per cambiare vita. Adesso sappiamo che non è così».
Maria Mellino è una casalinga come Elena e ha 55 anni. «Me l’aspettavo – dice – una donna non vola all’estero senza dire nulla, lasciando marito e figli. Magari non ce l’ha fatta, magari ha deciso di farla finita …». Diverso il parere di Martina Mattoli, 32 anni: «Il marito non mi ha mai convinto». Nessuna certezza, per ora, tranne quella che sarà il corpo di Elena a parlare e a rivelare quindi nuovi particolari sulla sua fine.