La commissione Diritti e Pari Opportunità della città di Torino ha avuto il compito di presentare un documento per per conferire la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, da 146 giorni detenuto nel carcere di Tora in Egitto. Patrick, 27enne, di origine egiziana, attivista e studente dell’università di Bologna, venne arrestato lo scorso 8 febbraio a Il Cairo, al suo rientro in patria. Le motivazioni del governo egiziano sono state molteplici e sempre poco chiare. L’ipotesi più accreditata, sopratutto dai media egiziani, è che Zaki fosse gay oltre che attivista per i diritti LGBT+. L’arresto infatti è per reati presunti e non confermati.
La commissione infatti oggi ha ascoltato due rappresentanti di Amnesty international, oltre all’associazione “Torino Possibile“, da cui proviene l’input a presentare l’atto.
“È stato annunciato un provvedimento di grazia per contenere la diffusione del Covid nelle carceri, per 530 detenuti- spiega Riccardo Noury, di Amnesty international-, ma tutti i nostri prigionieri sono in detenzione preventiva e non ne usufruiranno, compreso Patrick. Il mandato di cattura era stato emesso nel settembre del 2017- prosegue- e riguarda reati presunti e, per quanto ci riguarda, infondati”. Dal 9 marzo non si hanno notizie visive del ragazzo e gli avvocati descrivono il suo stato fisico come “di estrema prostrazione”.
“Non si puo’ avere strabismo quanto si parla di diritti- commenta Patrizia De Grazia, dell’associazione Aglietta, ospite in commissione consiliare – Sosteniamo cittadinanza onoraria a Patrick Zaki”.
Paolo Bogliano