A Torino fervono i preparativi per le tre giornate di mobilitazione di questo fine settimana, dal 16 al 18 ottobre.
Come è stato spiegato nella conferenza stampa tenutasi oggi nella sede universitaria di Palazzo Nuovo, infatti, a Torino la giornata di sciopero sociale lanciata a livello nazionale per giovedì 16 si prolungherà fino a sabato, così da contestare l’arrivo dei ministri del lavoro di tutta Europa che saranno in città per un summit sulla Carta sociale europea.
«Un vertice di cui vogliamo smascherare l’ipocrisia – spiegano i promotori della mobilitazione cittadina – perché coloro che verranno a Torino a parlare di diritti sono gli stessi che in questi anni li hanno smantellati con le loro politiche».
Ad aprire le proteste saranno i lavoratori della logistica, settore che il 16 ottobre entrerà in sciopero in tutta Italia. Laura dei Si Cobas, il sindacato che da mesi segue e supporta attivamente le lotte dei facchini, ribadisce l’appuntamento già annunciato nell’assemblea cittadina che si è tenuta mercoledì scorso per organizzare le tre giornate: dalle 22 di domani sera i lavoratori del Centro Agroalimentare di Grugliasco saranno ai cancelli del polo della grande distribuzione per bloccare tutta la merce in entrata e in uscita. «Lo sciopero inizierà in orario serale – spiega ancora Laura – perché la maggior parte dei facchini attacca il turno alle 23». Assieme a loro ci saranno però anche altri lavoratori, studenti, precari, militanti dei centri sociali, la cui presenza in occasione dello sciopero al Caat dello scorso 23 maggio «è stata fondamentale per prendere coraggio e alzare la testa contro un sistema lavorativo improntato allo sfruttamento».
Ma il 16 ottobre vedrà protagonisti anche gli studenti degli atenei torinesi, che ieri pomeriggio si sono riuniti in un’assemblea per discutere assieme di come, in quella giornata, sia possibile «scioperare anche l’Università». L’appuntamento per loro è per giovedì mattina alle 11 a Palazzo Nuovo. Di lì, spiegano, «daremo vita a una giornata di agitazione studentesca contro il Jobs Act, il caro-libri e il caro-affitti».
La protesta entrerà poi nel vivo venerdì 17, quando è previsto l’arrivo dei ministri europei in città. Alle 9 gli studenti universitari e delle scuole superiori si daranno appuntamento in piazza Arbarello per cercare di raggiungere la sede del vertice, il Teatro Regio, e contestare i ministri del lavoro. Assieme a loro ci sarà anche la Fiom, che per venerdì ha proclamato lo sciopero del settore metalmeccanico e che partirà da Porta Susa per poi unirsi al resto della protesta. Una volta concluso il corteo, studenti, lavoratori e precari annunciano che rimarranno in presidio «ad attendere l’arrivo dei ministri».
A concludere le tre giornate sarà infine il corteo cittadino che partirà da Palazzo Nuovo sabato 18, alle 14.30, in concomitanza con la prevista chiusura dei lavori del summit europeo.
Ma dalla conferenza stampa promettono che «lo sciopero sociale del 16, 17 e 18 Ottobre sarà solo l’inizio verso un autunno di lotte».