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sabato, 27 Luglio 2024

Torino, Festa di San Giovanni, Scanderebech: “Droni o fuochi? L’amministarzione dia una linea definitiva”

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Mancano ancora parecchi mesi ai festeggiamenti del patrono di Torino, San Giovanni, che con l’amministrazione Appendino suscita spesso polemiche e apprezzamenti per l’introduzione dei droni e la cancellazione dei tradizionali fuochi d’artificio, nella cornice cittadina dei Murazzi. Oggi Federica Scanderebech, consigliera del comune di Torino, ha discusso un’interpellanza proprio su questo tema, chiedendo una linea chiara e definitiva alla giunta.

Dichiara la Consigliera Scanderebech: «Già a fine novembre il dibattito era vivo, e oggi ancor di più, dopo la commissione avvenuta in data 22 gennaio, in cui nessun componente della Giunta ha partecipato dando una linea precisa. Si sono susseguite solo dichiarazione media da vari esponenti della maggioranza, di tutti i livelli, alcuni dei quali minacciano addirittura di abbandonare la stessa maggioranza qualora tornassero i fuochi durante lo spettacolo di San Giovanni. In un momento di confusione simile l’unica cosa che dovrebbe fare questa amministrazione sarebbe di prendersi le proprie responsabilità dando una linea chiara e definitiva». Continua la Consigliera Scanderebech: «Finalmente, oggi, l’Assessore Pironti ha dichiarato a verbale che nessuna richiesta di riserimento dei fuochi è stata avanzata in deroga al regolamento comunale, purtroppo per i tanti amanti dei fuochi e i pochi dei droni. Tutti sereni, nessuno abbandona la maggioranza, almeno per adesso! Anche se il Capogruppo del M5S, fino a pochi giorni fa, annunciava di voler vagliare diversi elementi e possibilità». Conclude Scanderebech: «Che non ci siano spese vive della Città per lo spettacolo è falso, se i contributi poi arrivano dalle partecipate o da enti collegati al comune stesso. Fa riflettere che il solo spettacolo dei droni sia costato 305mila euro nel 2018 e 500mila nel 2019, a fronte, invece, di una spesa di soli 45mila euro dello spettacolo esclusivamente pirotecnico degli anni precedenti».

Paolo Bogliano

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