L’assessore al Commercio della Città di Torino, Alberto Sacco, si è così difeso oggi in Consiglio comunale: «Una intercettazione decontestualizzata, che getta ombre che voglio fugare». Questo a seguito di una intercettazione ambientale emersa nei giorni scorsi, relativa all’inchiesta sulla presunta estorsione ai danni della sindaca Chiara Appendino, nella quale si parla di 10 mila euro.
«Non c’è scritto da nessuna parte che io abbia preso eventuali importi» ha detto Sacco spiegando che, la questione, di cui è soggetto l’intercettazione era riferita ad un evento legato al Salone dell’Auto che era stato poi annullato.
«Io» ha continuato Sacco «Spiegai le ragioni per cui chiedevamo di sospendere l’evento e per questo mi mandarono una mail in cui mi si diceva che l’avvocato della società organizzatrice aveva chiesto 10 mila euro di danni. È l’unica interpretazione che do su questa intercettazione dalla quale sono passati quasi 2 anni».
Sacco ha concluso confermando che all’interno della maggioranza non vi è alcuna frattura, e nessuno ha preteso le sue dimissioni.