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sabato, 27 Luglio 2024

Tav, Parigi: si può ancora fermare il tunnel della Valsusa

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Ecologisti francesi e Verdi italiani si incontreranno oggi a Parigi per parlare di Tav e di come sia possibile fermare il progetto dell’Alta Velocità Torino-Lione.
Già, perchè se i governi dei due Paesi continuano a dire che il Tav è un progetto imprescindibile in realtà sia numerosi studi italiani che la Corte dei conti francese hanno bocciato l’idea. Inoltre, denunciano i verdi e gli ecologisti francesi «il finanziamento da parte dell’UE del 40% del progetto, inoltre, non è garantito come si cerca di far credere. Il bilancio dell’Unione Europea per le grandi infrastrutture è limitato e il progetto dovrà essere presentato entro il 27 febbraio secondo criteri ambientali e trasportistici molto più stringenti che in passato». Non solo. A far vacillare la Torino-Lione vi sarebbero anche «le rivelazioni di conflitti di interesse da entrambi i lati delle Alpi e la presenza, certificata dai magistrati italiani, di subappaltatori legati alla mafia, nel cantiere italiano de La Maddalena. Una situazione destinata a peggiorare visto che in Francia non esiste una legge contro la mafia».
Ma nell’incontro di oggi Verdi ed ecologisti non parleranno solo dei “no”. Alla loro opposizione al Tav uniranno una serie di proposte per migliorare la mobilità. In questo caso si tratta soprattutto di migliorare le ferrovie esistenti «attraverso il otenziamento tecnologico delle reti e dei nodi già esistenti e lavorare su politiche che incentivino il trasporto internazionale delle merci su rotaia».

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