19.6 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Studenti in corteo a Torino: bruciati i manichini di Salvini e Di Maio

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Due manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati alla fine del corteo studentesco a Torino, in piazza Castello a due passi dalla Prefettura.
Una manifestazione, la prima di quest’anno in città, che ha visto una buona partecipazione, partita da piazza Albarello, punto di ritrovo storico per le manifestazione studentesche,contro il “Governo del cambiamento”. Tra gli slogan : “Salvini stai attento che la pacchia è finita”.
Davanti agli uffici del Miur di corso Vittorio Emanuele la prima azione degli studenti, come documentato dal Ksa, il collettivo studenti autorganizzati, con foto e un post sulla loro pagina facebook: “Davanti al MIUR abbiamo bruciato quella telecamera che per Salvini é la sicurezza delle nostre scuole, l’abbiamo messa sopra i mattoni che da un momento all’altro potrebbero caderci in testa, perché per noi la vera sicurezza non é il controllo, ma una scuola che sta in piedi e che lo spaccio non si combatte punendo i due ragazzini con le canne ma fermando la mafia. Salvini trema che stiamo arrivando!”
Poi i due manichini in piazza Castello, a cui sono state appiccicate le foto di Salvini e Di Maio. Un giovane ha dato alle fiamme i manichini, tra slogan e applausi, degli studenti rimasti.
Su quanto avvenuto il capogruppo in Consiglio comunale e segretario cittadino della Lega, Fabrizio Ricca, ha fatto richiesta di comunicazioni urgenti della sindaca Chiara Appendino.
Ricca chiede che la prima cittadina relazioni i consiglieri comunali sulla manifestazione studentesca durante la quale è stato “insultato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, con cori, con slogan che con cartelli e striscioni fino ad appiccare il fuoco a due fantocci di carta in piazza Castello, figuranti il volto dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio”.
Per Fabrizio Ricca dietro quanto accaduto ci sono i centri sociali: “I professionisti dei disordini tornano in piazza e incendiano manichini per minacciare il Governo. Non possiamo accettare gesti simili e chiediamo alle autorità di individuare i colpevoli – afferma il capogruppo della Lega in Comune Fabrizio Ricca -. Non sorprende che i centri sociali, dopo anni di silenzio in cui la sinistra di governo faceva macelleria sociale, siano tornati a farsi sentire soltanto adesso. La Lega non si farà certamente intimidire da queste azioni aggressive ma tirerà dritto con il suo progetto di migliorare il Paese e renderlo più sicuro”.
Gli autori del gesto sarebbero già stati individuati e identificati dalla DIGOS della Questura di Torino.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano