Weekend agitato nella capitale turca. La cosiddetta riqualificazione urbanistica e la mancanza di sicurezza nel mondo del lavoro, queste le micce che si incrociano per strade della Turchia, dalla battaglia per lo Gezi park di Istanbul alla strage nella miniera di Soma.
Dieci operai sono morti nel crollo di un ascensore nel cantiere del centro commerciale Torunlar, nel quartiere di Sultanahmet. L’incidente è avvenuto nella città vecchia della capitale, dove continua un’opera di modernizzazione selvaggia, nello spasmodico interesse di attrarre sempre maggiori capitali e investimenti per proseguire una speculazione territoriale senza precedenti.
Dopo la strage degli operai impegnati nel cantiere sono montate diffuse proteste a Sultanahmet, a cui la polizia in antisommossa ha risposto sparando gas lacrimogeni e usando cannoni ad acqua. Le persone in piazza stanno manifestando per la carenza di sicurezza che contraddistingue i cantieri aperti della Turchia.
Anche il premier Ahmet Davutoglu, da poco succeduto a Recep Tayyip Erdogan, diventato presidente della Repubblica, sarà costretto a fare i conti con il dinamismo politico e sociale della Turchia degli anni duemila.