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giovedì, 24 Ottobre 2024

Smat, piano di finanziamento con “Idrobond” per le grandi opere

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

E’ stata approvata dall’assemblea dei soci di Smat il nuovo piano di finanziamento attraverso Idrobond che permetterà la realizzazione di nuove grandi opere idriche.
Si tratta di un prestito obbligazionario emesso sul mercato libero regolamentato di un importo minimo di 100 milioni e massimo di 150 che durerà tra i sette e i dieci anni da collocare presso Investitori Istituzionali.
«L’Idrobond  è uno strumento economicamente interessante per le aziende ma anche per i cittadini in quanto questa modalità di ricorso al finanziamento non pregiudica il controllo pubblico della società, costituisce un costo per l’azienda decisamente inferiore rispetto al mutuo bancario e non crea condizioni di rischio per i Comuni» ha spiegato il presidente di Smat, Alessandro Lorenzi, mentre l’amministratore delegato Paolo Romano ha osservato come: «Gli investimenti  che l’azienda dovrà sostenere nei prossimi anni per oltre 100 milioni di euro all’anno, sono necessari per sviluppare l’approvvigionamento, la distribuzione e la tutela della risorsa idrica in tutto il bacino dell’area metropolitana torinese, con questa finalita’: mantenere un livello gestionale ottimale del servizio idrico tramite una tariffa equa, solidale e sostenibile da parte di tutti i cittadini».
Oltre agli investimenti per le opere dell’area metropolitana torinese, nell’assemblea dei soci si è anche approvato il bilancio 2015, con ottimi risultati. Il valore della produzioneammonta a 339.4  milioni di euro; il margine operativo si attesta a 136 milioni di euro. L’autofinanziamento gestionale raggiunto è passato da  88 milioni di  euro nel 2014 a 103.7 milioni di  euro nel 2015.  Il totale degli investimenti ha superato i 97 milioni di euro con la realizzazione di nuove opere infrastrutturali e manutenzioni straordinarie.
L’utile di 54.9 milioni di euro è stato così ripartito: 44,5 milioni di euro a riserva vincolata per gli investimenti a sostegno del Piano economico finanziario e 10,4 milioni di euro quale dividendo ai Comuni Soci per le attività volte alla   tutela dell’ambiente.

 

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