C’è Valerio che si occupa di politica sociale. C’è Rino che parla delle emozioni e di come, delle volte, sia difficile controllarle. C’è Angelo che, accompagnato dalla sua chitarra, racconta vite e storie di strada. C’è Corrado, esperto di storia e di economia. C’è Valerio che presenta musica e cantautori italiani. C’è Claudio, scrittore, appassionato di letteratura e di poesia. C’è Francesco che analizza, tra semiotica e filosofia, le origini delle cose. C’è Alessandro che produce sperimentazioni audiovisive. Poi c’è Sonia che si occupa di cronaca, attenta a cogliere la magia del quotidiano. E infine Michelangelo che, utilizzando le lenti socio-antropologiche, interpreta alcuni fenomeni sociali.
Si tratta di “Speciali”, il primo laboratorio cross-mediale di inclusione sociale di Torino. Una vera e propria redazione composta da dieci rubriche di approfondimento, riflessione e ricerca.
Tutto nasce da un’idea di Silvia Bongiovanni e di Fabio Gianotti, una psicologa e un videomaker. Si conoscono nei corridoi di Palazzo Nuovo e nel 2007 decidono di creare, insieme a Sara Calbi, l’Associazione culturale di produzione e distribuzione Kosmoki.
«Ci siamo ispirati ai i mitici kinoki, i cineocchi di Dziga Vertov, ecco perché ci chiamiamo così» racconta Silvia. «Quello che facciamo è cercare di guardare il mondo e quello che ci circonda con occhi diversi –continua- prestando particolare attenzione ai temi sociali, culturali e ambientali».
Nel 2010 realizzano il documentario “Il sonno della ragione” che affronta alcune tematiche legate al mondo della psichiatria. Ma è in una collaborazione con Caterina Corbascio, dottoressa dell’Usl, dove producono un lavoro sulla valutazione dei Servizi di Salute Mentale che capiscono di voler proseguire in questa direzione. Nel 2013 si fanno conoscere da Davide Tosco, produttore televisivo, con cui iniziano a riflettere sulla possibilità di creare un progetto cross-mediale.
Fino ad arrivare, nel marzo 2015, alla nascita di “Speciali”: un progetto contro i pregiudizi sulle persone psichiatriche che coinvolge dieci ragazzi e ragazze.
«Crediamo che ognuno sia, a suo modo, un esperto» spiega Fabio. «Non serve essere dottori o professori per esserlo, delle volte basta solo riuscire a trovare i canali giusti per poterlo esprimere e gli strumenti mediali ci sembravano perfetti» sostiene il videomaker.
Dopo un anno di conoscenza reciproca, formazione, ricerca e sperimentazione si costituisce, a gennaio 2016, una vera e propria redazione. Ogni settimana si riunisce in uno spazio del Cafè Basaglia e, collettivamente, decide i temi da affrontare nelle varie rubriche: musica, poesia, cronaca, politica, economia, antropologia. L’obiettivo è quello di creare dei format distribuibili via radio, tv e web.
Il prossimo lunedì 18 aprile, alle ore 21 al Circolo dei Lettori di via Bogino, ci sarà la presentazione ufficiale che darà il via al progetto. Ma sono già previste importanti collaborazioni: una registrazione negli studi di Radio 3 e, il prossimo autunno, verrà trasmessa una puntata pilota su Discovery Channel.
«Un luogo speciale di partecipazione sociale, un terreno aperto dove l’individuo è autore del proprio percorso narrativo, uno spazio di ricerca creativa e un collettivo di autodeterminazione partecipativa, oltre le barriere del pregiudizio» risponde così Silvia quando le si chiede cosa aveva in mente quando progettava questo percorso.
Una redazione “speciale” di persone “speciali”, non secondo la retorica che accomuna, senza distinzione alcuna, il bello al complesso, il buono al diverso, il meritevole al problematico. Ma semplicemente per prendersi collettivamente la responsabilità di sperimentare una nuova forma di comunicazione sociale che parla direttamente al sociale.
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