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sabato, 27 Luglio 2024

Smat acquista 31 mila azioni proprie: approvata (tra le polemiche) la delibera

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Redazione
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La Smat, la Società Metropolitana Acque Torino, procederà all’acquisto di 31.000 azioni proprie, detenute dalla FCT Holding Spa, per un valore massimo di poco superiore ai due milioni di euro.
La delibera è stata approvata in Consiglio comunale con 24 voti favorevoli, tre contrari e nove astenuti. Una delibera illustrata in Sala Rossa dal vicesindaco Guido Montanari, che prevede la progressiva uscita dei soci diversi dai Comuni dalla compagine azionaria della Smat.
«L’operazione – ha spiegato Montanari – rientra all’interno di un piano pluriennale finalizzato al rafforzamento della componente pubblica nella compagine sociale dell’azienda».
«La delibera è anche uno dei provvedimenti relativi ad aggiustamenti al bilancio – ha aggiunto – La nuova amministrazione ha ereditato il bilancio che il precedente consiglio ha approvato. Siamo quasi al termine dell’anno e i margini di modifica delle operazioni strutturate e avviate sono molto ridotti per non dire nulli».
«Questa amministrazione – ha continuato Montanari – è così costretta, anche qualora non condivida i principi i valori ispiratori di queste operazioni a concluderle, al fine di evitare alla città pesanti ripercussioni».
Trai contrari il consigliere Alberto Morano della “Lista civica Morano” «Credo che la motivazione sottesa alla suddetta delibera non sia corretta: si poteva addivenire al trasferimento delle azioni di Smat a favore del Comune di Torino distribuendo dividendi in natura, evitando così di usare disponibilità liquide di Smat per favorire l’interesse di FCT e della Città nell’ ottenere tali disponibilità. La delibera in oggetto e il conseguente acquisto di azioni proprie di Smat è in realtà finalizzato a consentire a FCT di reperire disponibilità liquide per pagare al Comune di Torino residui debiti di un milione».
«Il risultato, in sintesi, è il seguente: Smat avrà 31mila azioni in più e due milioni in meno in cassa; FCT holding avrà due milioni in più in cassa con i quali potrà pagare il dividendo di 1 milione al Comune di Torino; L’Amministrazione comunale avrà 31mila azioni in meno di Smat. Tutto ciò con buona pace dell’interesse della Smat», ha concluso Morano.
La polemica si è accesa in Sala Rossa dopo che il vicesindaco invece di illustrare la delibera ha letto direttamente la disposzione. È Fabrizio Ricca, consigliere della Lega, ad evidenziare quanto accaduto: «Peggio di un vicesindaco che legge c’è solo un professore che non studia, vista la palese impreparazione del vicesindaco su questa delibera. Volete usare Smat e l’acqua come un bancomat e siete privi di coerenza: per questa stessa operazione impostata da Fassino limitatamente all’80% del fondo invece che all’attuale 100% voi sareste insorti».
Duro anche l’intervento di Osvaldo Napoli di Forza Italia: «A fronte di questo atto la vostra campagna elettorale è stata una bugia unica. Voi togliete 2 milioni di euro di investimento sull’acqua ai Comuni, nonostante in alcuni luoghi dell’area metropolitana, in determinati periodi dell’anno, l’acqua continui a mancare. Lasciate stare la moralità politica se poi anche voi predicate bene e razzolate male», ha detto rivolto ai banchi della maggioranza.
Ha replicato il capogruppo M5S Alberto Unia: «Questa consiliatura è iniziata il 18 luglio e abbiamo ereditato un’Amministrazione con un bilancio che fa acqua da tutte le parti. Se chi ci avesse preceduto avesse lavorato bene avremmo potuto evitare di fare manovre come questa. Fino a dicembre dovremo fare delle scelte che non dipendono dalla nostra volontà, ma dalla situazione che abbiamo ereditato».
Eleonora Artesio di Torino in Comune ha ricordato come « una mozione di Appendino approvata nel 2013 in cui l’attuale Sindaca invitava Sindaco e Giunta a non consentire la redistribuzione di eventuali utili ai soci di Smat, ritenendo che essi dovessero semmai servire a potenziare le attività di Smat e a diminuire le tariffe del servizio».
Pesa l’assenza in aula della sindaca, impegnata ad Assisi, a cui sono rivolti gli appunti di Stefano Lo Russo, capogruppo del Partito Democratico: «Ora lo diciamo con chiarezza e a scanso di equivoci: prima delle elezioni noi abbiamo approvato un Bilancio di previsione 2016 che, come ovvio, pareggiava se si facevano alcune cose entro l’anno, non pareggiava a prescindere. Se le cose che generano entrate come ad esempio alcune trasformazioni urbane, le dismissioni patrimoniali, la riscossione dei tributi vengono bloccate o non portate avanti per scelte politiche diverse e non vengono sostituite è ovvio che il pareggio non si raggiunge. È aritmetica semplice, non serve molto per capirlo».
«La sindaca Appendino – ha continuato Lo Russo – anche se prova a fare finta di niente, ha fatto la vicepresidente della Commissione Bilancio per cinque anni, e la situazione la conosce benissimo. Del resto è lei che il 14 luglio ha scritto a SMAT per chiedere di accedere all’intero fondo di riserva infischiandosene altamente delle promesse elettorali grilline ai Comitati per l’acqua pubblica, è lei che il 20 luglio ha fatto approvare, lei non noi, i bilanci di GTT e INFRATO 2015 ed è sempre lei che una settimana dopo, il 27 luglio, nel cuore della notte e senza alcuna illustrazione né dibattito, ha incaricato l’assessore Rolando di far approvare in Sala Rossa dai consiglieri del M5S, non so quanto consapevoli di cosa stessero votando, la delibera che certificava che il Bilancio era in equilibrio».
«Da alcune settimane, senza successo, stiamo presentando interpellanze e richieste di comunicazioni, sempre respinte, affinché la Sindaca, tra una trasferta e l’altra, venga a riferire in Sala Rossa, sul perché il 23 agosto sia stata avviata e poi bloccata per manifesta illegittimità da noi denunciata, una consulenza privata sulla ricognizione del bilancio; sul perché il 22 settembre sia stata bloccata tutta l’attività del Comune e sul perché sia stata fatta decadere la delibera che garantiva il servizio di trasporto disabili adducendo motivi finanziari. Domandare è lecito, rispondere in questo caso non è cortesia, è un preciso dovere verso la Città, non verso di noi», ha concluso Lo Russo.

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