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sabato, 27 Luglio 2024

Silp Cgil sui fatti in Valsusa: “Gestione del cantiere va rivista”

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

All’indomani dei gravi incidenti avvenuti ieri al cantiere del TAV di Chiomonte, Tommaso CANELLI, il Segretario generale provinciale del SilpCgil, il Sindacato di polizia torinese, ha chiarito quanto avvenuto rilasciando la seguente dichiarazione, che chiariwce la posizione delle lavoratrici e dei lavoratori di polizia.
“Le nostre idee, la nostra storia, il nome che portiamo, ci impongono di difendere in maniera strenua ogni sacro diritto democratico. Tra questi non fa assolutamente eccezione il diritto al dissenso e alla sua manifestazione pubblica. Quello a cui però abbiamo assistito ieri era una sortita in stile militare nei confronti di altri lavoratori.
I contestatori che hanno attaccato ieri sera il cantiere TAV lo hanno fatto con una sortita in stile militare che aveva l’obiettivo di colpire gli operatori di polizia senza porsi alcun limite.
Non fa parte sicuramente parte della cultura sindacale del Silp CGIL cavalcare i malumori e rifuggiamo da sempre facili slogan quando si parla di tutela dei poliziotti. La nostra priorità riguarda sempre i diritti dei lavoratori, la sicurezza sul luogo di lavoro, lo straordinario sottopagato, l’inadeguatezza dei mezzi e la carenza degli organici. Oggi peró non possiamo che constatare che abbiamo raggiunto il colmo e che una tale situazione di assedio costante non è ulteriormente tollerabile. La concezione del cantiere TAV come zona franca non è in linea con i nostri principi normativi, evitiamo quindi di esprimere pelose solidarietà da giorno dopo, ma riteniamo che non sia ulteriormente rinviabile una seria riflessione sulla gestione dei servizi di polizia presso il cantiere che non faccia degli operatori un isolato e sacrificabile avamposto di democrazia.”
Una dichiarazione che non lascia dubbi sulla visione e sulla prospettiva dei lavoratori della sicurezza pubblica. Un messaggio indirizzato ai manifestanti, ai violenti, ma anche ai soggetti istituzionali.
Dopo decenni permane il quadro generale costituito da un contesto di estrema criticità, contenuto esclusivamente grazie all’impegno dei lavoratori di polizia, lasciati a presidiare un lembo di valle, mentre ogni iniziativa politica ha fallito la missione.
A seguito degli incidenti, e tenuto conto delle modalità e circostanze in cui gli infortuni e le aggressioni sono avvenute, anche il responsabile del Dipartimento salute e sicurezza del SilpCgil nazionale, Nicola ROSSIELLO, ha ribadito che: “La prospettiva di piangerci addosso non ci appartiene. Conosciamo bene le leggi che tutelano i lavoratori, anche quelli di polizia. Lo abbiamo detto e ribadito piu volte che non ci sono zone franche. Non ci uniamo al coro del lamento e della solidarietà fini a se stesse. I lavoratori di polizia che chiederanno di essere tutelati, troveranno nella nostra organizzazione assistenza e competenza. A termini di legge, vanno chiamati a rispondere i vertici delle forze di polizia nazionale per le croniche inadempienze e per l’assenza di valutazioni.
Questa è la missione e la prospettiva che appartiene al Sindacato.
La materia dell’ordine pubblico non rappresenta un’area franca ed è soggetta al rispetto delle regole come prevedono le norme vigenti.”

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