Per il terzo anno Torino accoglie le pietre d’inciampo, le “Stolpersteine” di Gunter Demnig. Si tratta di un progetto internazionale realizzato dall’artista tedesco per ricordare le vittime della Shoah.
Nel capoluogo piemontese in due giorni ne saranno collocate 18 che si vanno ad aggiungere alle 67 targhe già presenti in città.
La prima del 2017 è dedicata a Leone Sinigaglia, musicista e compositore. «La morte – ha ricordato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti – non lo raggiunse nei campi di concentramento, ma a Torino, all’ospedale Mauriziano, probabilmente per infarto, mentre veniva arrestato per essere deportato. Come lui furono molti i musicisti morti nei campi di concentramento».
La pietra per Sinigaglia è stata posata davanti al Conservatorio. Tra le 18 anche quella dedicata a Gemma Vitale Servadio, deportata da Torino con la madre e morta ad Auschwitz.