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sabato, 27 Luglio 2024

Sereno Regis, inaugurazione Sala Gabriella Poli. Don Ciotti: “Graffiate le coscienze”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Lo hanno riportato a nuova vita, regalando a Torino un pezzo di storia che in molti avevano dimenticato. Stiamo parlando di uno dei più antichi cinema di Torino: il Garibaldi.
A due passi dal cuore della Torino romana, accanto al decumano massimo. Qui un tesoro di archeologia, risorto a centro di cultura della pace.
Nei lavori di ristrutturazione, resi possibili grazie a una raccolta fondi popolare e al sostegno della Compagnia di San Paolo, sono stati rinvenuti un capitello ionico del II secolo dopo Cristo e l’abside della chiesa medievale, intitolata ai Santi Simone e Giuda, datata 1047.
In questo tripudio di cultura, di storia e di arte, le cui sale saranno intitolata a Gabriella Poli, prima giornalista capo cronista in Italia, e a Luca Magosso, direttore del entro Studi Sereno Regis, morto nel 2011.
Un laboratorio in cui si terranno spettacoli, dibattiti, proiezioni, mostre, corsi, concerti, seminari incentrati sulla nonviolenza incardinati sul progetto Irenea, che fonde nonviolenza e arte, e che grazie al Torino Film Festival ha mosso i suoi primi passi nel 2011 con il premio “Gli occhiali di Gandhi”, assegnato all’opera che meglio traduce la visione nonviolenta della vita.
In occasione del taglio del nastro di questo laboratorio sono intervenuti molti rappresentanti dell’associazionismo e del mondo politico torinese.
Tra tutti don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, che ha esortato a «smuovere le coscienze».
«Nel nostro paese a parole ci sono tutti poi nei fatti… Quando penso a Lampedusa, dove Libera è presente da anni, penso che il naufragio più grande, certo la morte e quella violenza , quelle centinaia di vittime che ce ne ricordano tante altre, ma quello più grave è delle coscienze».
«Troppe persone – continua – non fanno quello che dovrebbero. Quindi i movimenti, questo cinema ce lo ricorda, devono far muovere le coscienze, deve mettere in moto i sentimenti, le speranze, la voglia di fare di impegnarsi per la pace, per la giustizia, per la legalità del nostro paese».
Le nuove sale saranno un laboratorio di arte. Arte per la nonviolenza. E dunque don Ciotti evidenzia: «L’ultimo pensiero è che anche l’arte può fare la sua parte, arte come capacità di rappresentare il nuovo, di vedere, di andare oltre la superficie delle cose, l’arte come capacità di tradurre in un linguaggio accessibile ma mai banale le aspirazioni più profonde delle persone, l’arte ci consegna quella fame di bellezza, giustizia e di pace che ci stimola la sete della conoscenza. Io credo che dovremmo recuperare la pedagogia dell’arte una responsabilità della parola e dell’immagine e quando questo avviene si riescono a graffiare le coscienze».
Dunque l’augurio di Ciotti a questa nuova realtà è che si continui sulla strada di «quello che il Sereno Regis ci ha insegnato con il Mir e con la Loc, ovvero i percorsi di non violenza per costruire un cambiamento nel nostro paese, questo centro lo fa».
Le parole di Diego Novelli, già sindaco di Torino, nonché presidente dell’Anpi regionale, sono rivolte al ricordo di Gabriella Poli: «E’ stata una delle mie maestre. Io lavoravo a “L’Unità”, lei a “La Stampa”. Io seguivo il consiglio comunale e lei anche. Le prime nozioni di come si segue un’assemblea le ho imparate da lei. Ma soprattutto noi non ci siamo mai qualificati come giornalisti, ma come cronisti, nel senso di come si fa la professione, cioè riferire fedelmente quello che si vede e poi mi ha insegnato il riscontro. Su ogni cosa che vedi, ascolti o ti viene riferita, fai attenzione, cerca sempre il riscontro. Curiosi sì, questo era un altro suo insegnamento, pettegoli no. Grande grande giornalista che credo che per tutti i cronisti di Torino debba restare tra le figure più significative anche per la passione che ha dedicato. Grazie Gabriella».
A intervenire anche il consigliere regionale Giampiero Leo: «Abbiamo scelto come associazione dei diritti umani del Piemonte di affidarci al Sereno Regis per conferenze sui temi della pace, perché anche il bene, come insegna don Ciotti, bisogna saperlo fare bene. La nostra associazione è a totale disposizione per imparare un metodo perché bisogna seguire chi in questo è un grande maestro».
A evidenziare l’importanza del ruolo di tale laboratorio è l’assessore comunale alla Cultura Maurizio Braccialarghe: «E’ fondamentale lavorare sulle persone per porre sempre un’attenzione a temi complessi come quelli di un mondo dove la pace possa essere concretamente un obiettivo da realizzare.
E a questo proposito bisogna sottolineare la responsabilità del mondo della comunicazione per creare una coscienza della pace. In questa città che è stata capace di indicare la strada, questa iniziativa possa mantenere Torino a livelli di decenza su tali temi importanti».
Orgoglioso di questa “rinascita” è Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema di Torino: «E’ uno dei primi locali storici del cinema. Vederlo tornare a nuova vita è un’emozione. Un cinema storico che diventa sede di attività culturali molteplici. Siete un esempio di come si può oggi, partendo da zero, dare vita a un centro come questo che diventerà un punto di riferimento».

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