«Quello che è successo ieri in Piazza castello ci ha perplessi. Il Presidente Cirio da un lato scende a manifestare la propria vicinanza ad Anita e alle sue compagne e ai suoi compagni che chiedono di poter tornare a fare lezione in presenza, dall’altra proprio mentre scendeva dai suoi uffici in piazza Castello a interrompere una lezione, la Conferenza delle Regioni unanimemente ha chiesto al Governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza. Il voler accarezzare tutte le proteste di piazza, anche quelle più condivisibili, può favorire la schizofrenia, così Cirio in piazza Castello è contro la Dad mentre a Roma chiede di proseguire con la Dad. Tutti auspichiamo che la scuola possa tornare quanto prima in presenza in sicurezza, ma se il Piemonte è finito in zona rossa, se Anita e gli altri studenti non possono andare a scuola, tutto ciò è anche colpa di una Giunta regionale che non ha saputo approfittare dei mesi estivi per affrontare i nodi critici sia della sanità sia dei trasporti».
Lo afferma il Presidente del Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico Raffaele Gallo. «L’attenzione ai giovani la si deve dimostrare nei fatti concreti. Cirio avrebbe dovuto spiegare ad Anita la ragione per cui, per esempio, nei progetti preparati dalla Regione per accedere al Recovery Fund non ci sia traccia di politiche giovanili a medio termine. Basta con comportamenti schizofrenici, basta parole. Occupiamoci concretamente di sanità, trasporti, istruzione, formazione, innovazione. È in gioco la crescita e la formazione di un’intera generazione di giovani».