20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Scalata Lazio: condannati 4 capi ultrà degli Irriducibili

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

È finita tra proteste e grida la lettura della sentenza di condanna degli imputati del processo della scalata alla società calcistica della Lazio. Sette condanne e un’assoluzione. Questo il verdetto del processo nato dall’inchiesta del 2006. Tra i condannati quattro capi ultrà degli irriducibili Lazio della curva nord: Fabrizio Piscitelli, e Yuri Alviti 3 anni e 2 mesi, Fabrizio Toffolo, 3 anni e 6 mesi, mentre 2 anni e 2 mesi è la pena per Paolo Arcivieni.
Insieme a loro condannati anche Guido Carlo Di Cosimo (4 anni e 2 mesi), Giuseppe Bellantonio (2 anni e 2 mesi) e 1 anno e 6 mesi per Fabrizio Di Marziantonio, assolto Bruno Enrico per non aver commesso il fatto. Come detto alla lettura della sentenza i parenti e gli amici degli imputati hanno urlato “Buffoni”, “la Giustizia è morta” e “Siete corrotti”.
Nell’inchiesta per l’acquisizione del pacchetto societario e minacce all’attuale presidente della Lazio Claudio Lotito era rimasto coinvolto anche Giorgio Chinaglia, giocatore simbolo della Lazio degli anni Settanta morto ad aprile. Secondo i pm Stefano Rocco Fava, Vittorio Bonfanti, e Elisabetta Ceniccola, i capi della tifoseria avrebbero cercato di agevolare l’acquisizione attraverso minacce nei riguardi del presidente della Lazio Claudio Lotito e della moglie.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano