di Moreno D’Angelo
Sono esasperati i cittadini che vivono nei pressi di Via Germagnano per l’ennesima “notte buia” per i continui roghi che si verificano intorno al campo rom, l’ultimo dei quali si è registrato 24 ore fa. Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6, denuncia un quadro allarmante ed ha molto da dire sulla questione e su come viene affrontata dall’amministrazione comunale: «Non confrontarsi con i cittadini e le istituzioni di territorio su un argomento come questo è sbagliato e offensivo».
La Salerno si chiede se l’amministrazione intenda tacere fino a quando l’esasperazione avrà toccato vette di pericolo, e rileva: «Non abbiamo più il presidio fisso né un tavolo di coordinamento e non siamo più coinvolti in alcun ragionamento, come comitati cittadini e come circoscrizione. Il confronto è stato ignorato, cancellato». E solleva ulteriori critiche: «E’ passato un anno e non abbiamo un progetto o un percorso, una sede di lavoro seria, ma solo commissioni comunali che vengono convocate per portare i consiglieri in gita e fingere di affrontare il problema». Insomma un quadro di abbandono che per la Salerno aumenta ogni giorno: «I problemi complessi si affrontano anche con paziente e faticoso lavoro di territorio, oltre al lavoro con le alte istituzioni» conclude la presidente della circoscrizione 6.
«La tolleranza è arrivata al limite. La gente è esasperata per i continui fumi che ogni sera provengono dal campo di via Germagnano» a parlare, prima di tutto come mamma e come abitante del quartiere, che non può in questo periodo caldo tenere le finestre aperte, è Isabella Martelli, consigliera della sesta circoscrizione. La Martelli racconta come ieri, In modo spontaneo, tanta gente si sia riversata in strada ieri sera, alcuni scesi con la mascherina sul volto per il forte odore acre che si sentiva. E aggiunge: «Scenderemo ancora in strada, ogni volta che bruceranno perché non siamo più disposti a respirare diossina».
La consigliera regionale del Pd Nadia Conticelli ha una proposta, quella di ripristinare “La Città possibile”, iniziativa che era stata messa in campo nell’ex baraccopoli di Lungo Stura Lazio. Il tutto con interventi per favorire anche l’integrazione per oltre 1200 persone, famiglie che vivono con forti disagi. «Bisogna riprendere – spiega Conticelli – subito gli interventi perché il niente ha fatto precipitare e peggiorare la situazione. Abbiamo sempre detto che non c’era una soluzione facile e siamo stati sbeffeggiati, da chi ora scende in strada contro se stesso. Ora non servono più gite della commissione comunale in via Germagnano ma interventi rapidi perché qui tutti cresciamo i nostri figli e abbiamo diritto almeno all’aria che respiriamo».