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sabato, 27 Luglio 2024

Riforma costituzionale: un brutto giorno per la democrazia e per i diritti di tutti

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Redazione
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Oggi, 12 aprile, ore 17.50, è un brutto giorno per la democrazia e per i diritti di tutti.

Una Camera eletta in base a una legge dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale ha modificato aspetti fondamentali della Costituzione repubblicana ,completando il processo di trasformazione del sistema politico e della forma di governo parlamentare avviato con l’approvazione della legge elettorale.
A questa trasformazione concorrono l’abnorme premio di maggioranza senza soglia attribuito al partito più votato , la designazione di fatto dei due terzi dei futuri parlamentari dalle segreterie dei partiti, la riduzione del Parlamento a sede di ratifica delle decisioni del Governo, la concentrazione di poteri nelle mani del premier a capo del partito vincente e di gruppi ristretti di sodali, l’indebolimento degli organi di garanzia e controllo, Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale.
La Repubblica parlamentare, voluta dai Costituenti per rappresentare i diritti di tutti, lascia il posto a un sistema di governo accentrato nelle mani di un uomo solo e del suo gruppo di sodali,con un Senato non elettivo di consiglieri regionali e sindaci opacamente nominati senatori part time, in violazione del principio che attribuisce la sovranità al popolo e a un bicameralismo confuso e costoso, lesivo delle prerogative delle autonomie locali, Regioni, Comuni.
Da questo processo “riformatore” i cittadini e le minoranze tutte escono privi di voce o con una voce sempre più flebile. Quel che è stato realizzato non è, a differenza di quanto si afferma, una semplificazione del sistema o una pura operazione di ingegneria istituzionale ma l’indebolimento della rappresentanza e, dunque, della possibilità per tutti, singoli e gruppi, di far valere i propri diritti, le proprie istanze e ragioni in un confronto democratico e trasparente.
Il 15 aprile il Comitato nazionale per il no alla riforma costituzionale depositerà in Cassazione il quesito referendario.
Come altre volte nella storia della Repubblica l’esito può essere ribaltato. Da questa consapevolezza occorre muovere per costruire un grande movimento di cittadini, ampio e composito, capace di far prevalere, nel referendum confermativo di ottobre , le ragioni dei cittadini.
Nel presidio di domani 13 aprile ore 17 a Torino, in Piazza San Carlo, intendiamo manifestare pubblicamente il nostro civile dissenso, in occasione della visita nella nostra città del Presidente Mattarella.

Comitato piemontese e valdostano per la difesa della Costituzione

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