di Alessandra Del Zotto
Matteo Renzi chiederà all’Europa che i fondi strutturali vengano esclusi dal patto di stabilità. Ad annunciarlo è Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine dell’incontro a palazzo Chigi con il presidente del consiglio. Presenti, oltre al premier, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il ministro per gli Affari Regionali Carmela Lanzetta e il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
«Il Governo – ha poi aggiunto Errani – porrà la questione a Bruxelles, come già fatto dal precedente Esecutivo, poi vedremo quale sarà l’esito».
Immediata la reazione dell’Ue, dove il presidente della commissione José Manuel Barroso ha detto di attendere il faccia a faccia con Renzi prima di esprimersi in merito, salvo però augurarsi il rispetto degli impegni presi in sede europea.
«Ho comunque preso atto delle dichiarazioni fatte a Berlino – ha precisato Barroso – Renzi si è impegnato in un programma molto ambizioso di riforme e allo stesso tempo ha anche detto che avrebbe rispettato tutti gli impegni a livello europeo. Credo che questo sia fondamentale per la fiducia nell’Italia e per tutta l’Ue».
Nel corso dell’incontro con Errani, inoltre, il premier ha chiesto alle Regioni un contributo sostanziale e rapido al processo di trasformazione del Senato e sulla riforma del titolo V, che si occupa appunto di definire costituzionalmente Regioni, Provincie e comuni. Argomento toccato anche nel successivo colloquio di questa mattina con Piero Fassino, presidente dell’Anci, cui è stato chiesto un coinvolgimento in prima persona nel processo di trasformazione delle istituzioni.
L’obbiettivo, secondo quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi nel primo pomeriggio, è quello di arrivare a chiudere il testo della riforma entro la prossima settimana.
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